“L’ultimo clamoroso episodio di un’informazione differita, l’omicidio a Castel di Guido”

Cronisti Romani: “A Roma si uccide, ma non si sa”

Questura di RomaROMA – A Roma si uccide e nessuno lo sa. L’ultimo clamoroso episodio di un’informazione differita è l’efferato omicidio a colpi di fucile al camping di Castel di Guido del quale l’Ufficio stampa della Questura capitolina non segnalato alla stampa e quindi all’opinione pubblica – il delitto risale addirittura a giovedì – ma dai giornali e stato reso noto solo ieri, grazie ai informazioni uscite da ambienti giudiziari.
Un presunto colpevole è stato individuato e arrestato. Ma dei delitti e della sicurezza in città non si deve venire a conoscenza solo per i casi risolti o che si presume siano risolti. I cittadini devono essere informati altrimenti si rischia di creare uno strappo democratico con gravi violazioni al diritto d’informazione. I cronisti non violano segreti istruttori ma raccontano i fatti storici dei quali non si può e non si deve rinunciare alla divulgazione e che non c’entrano con la violazione dei segreti d’indagine. Il Sindacato cronisti romani chiede che si recuperi il rapporto di un tempo tra forze dell’ordine e giornalisti rispettosi delle regole di deontologia professionale, perché questa è una necessità vitale quanto banale: i cittadini hanno il diritto di sapere. Ognuno fa il suo lavoro, e la parola chiave è correttezza, che però è cosa diversa da compiacenza. I filmati postati su YouTube in cui troupe di non giornalisti fanno riprese dalle auto della polizia per spettacolarizzare gli interventi delle forze dell’ordine sono appunto cinema e non informazione. Il Sindacato cronisti romani teme che ci sia una maggiore attenzione a a una rappresentazione solo positiva del lavoro delle forze dell’ordine in luogo di un’informazione rispettosa dei fatti, che invece deve essere l’obiettivo di tutti. La replica della Questura: «La linea di condotta della Questura è ispirata da principi di trasparenza che tuttavia non possono non tener conto delle esigenze investigative, soprattutto nel caso di reati particolarmente gravi. Circa il caso esposto dal Sindacato dei cronisti romani, in base al quale la Questura di Roma non avrebbe dato notizia di un omicidio, si precisa che l’autorità giudiziaria, intervenuta sul posto, aveva ritenuto di indicare alle forze dell’ordine l’esigenza dell’assoluto riserbo stante la delicatezza dell’indagine. La Polizia ha doverosamente rispettato l’indicazione dell’Autorità Giudiziaria».

Sindacato Cronisti Romani

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