PALERMO – Il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta chiederà al settimanale L’Espresso dieci milioni di euro per la pubblicazione dell’articolo sull’intercettazione con il medico Matteo Tutino. Lo ha annunciato, nel corso di una conferenza stampa, il legale di Crocetta, l’avvocato Vincenzo Lo Re.
“Avvieremo un’azione civile risarcitoria, che è molto più veloce di quella penale, chiedendo all’Espresso la somma di 10 milioni di danni, non solo al settimanale ma anche ai due giornalisti dell’articolo e al direttore Vicinanza, non solo per omesso controllo, ma anche per avere più volte confermato l’esistenza della intercettazione”.
Intanto è saltato l’intervento in aula all’Ars previsto per questo pomeriggio del presidente della Regione siciliana, che avrebbe dovuto riferire sugli ultimi fatti, a partire dalle intercettazioni, ma anche sulle dimissioni degli assessori Lucia Borsellino e Nino Caleca.
Crocetta, come apprende l’Adnkronos, ieri sera ha sentito il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone per comunicargli che il suo intervento avverrà giovedì, 23 luglio, alle 12.
La causa annunciata dai legali di Crocetta “può diventare l’occasione processuale per comprovare la piena correttezza del comportamento dell’Espresso e per fare definitiva chiarezza su quanto è avvenuto”. È quanto sottolinea, in una nota, la direzione dell’Espresso.
Intanto, a distanza di sei giorni dalla smentita del Procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi sull’intercettazione pubblicata dall’Espresso, arriva anche la secca smentita del Procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari: “Escludo categoricamente – dice Lari all’Adnkronos – che l’intercettazione tra il Presidente Crocetta e il medico Matteo Tutino sia agli atti di un procedimento di questa Procura”. (Adnkronos)
Per l’articolo sull’intercettazione su Lucia Borsellino. Il giornale: “Si farà chiarezza”