Processo il 21 aprile davanti alla II Sezione Penale del Tribunale di Milano

Crac Sopaf, Camporese rinviato a giudizio

InpgiMILANO – Il gup di Milano, Alessandro Santangelo, ha rinviato a giudizio il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, e altre 12 persone coinvolte in un filone dell’inchiesta sul crac della holding Sopaf, società finanziaria che fa capo ai fratelli Magnoni. Il processo comincerà il 21 aprile al Tribunale di Milano davanti ai giudici della II Sezione Penale.
Camporese è accusato di corruzione e truffa ai danni dell’Istituto previdenziale da lui presieduto in uno dei filoni di indagine scaturiti dall’inchiesta sul crac della Sopaf.
Stando alla ricostruzione del pm Gaetano Ruta, il presidente uscente dell’Inpgi (che nega ogni addebito) avrebbe ottenuto da Andrea Toschi (manager del gruppo Sopaf e coimputato) una somma pari a circa 200 mila euro “a titolo di remunerazione per il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio” e, in particolare, per avere effettuato operazioni finanziarie con società del gruppo Sopaf. Ne sarebbe derivato, secondo l’accusa, un danno per le casse dell’Inpgi di circa 7,6 milioni di euro: l’Istituto di previdenza dei giornalisti non si è finora costituito parte civile, ma potrà farlo in occasione della prima udienza del dibattimento, il prossimo 21 aprile.
L’Inpgi non è l’unico ente previdenziale che sarebbe stato raggirato dalla società dei Magnoni. Secondo l’accusa, anche l’Enpam (ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri) e la Cassa dei ragionieri sarebbero stati truffati per diversi milioni.
Insieme a Camporese sono state rinviate a giudizio altre 12 persone, tra cui: i fratelli Aldo e Ruggero Magnoni (maggiori azionisti e amministratori della Sopaf), Andrea Toschi (amministratore delegato della controllata Adenium spa) e Alberto Ciaperoni (direttore finanziario del gruppo e amministratore di Adenium spa). Le accuse per gli altri imputati vanno dall’associazione per delinquere alla bancarotta fraudolenta, dall’appropriazione indebita alla frode fiscale, oltre alla truffa e alla corruzione.
Renato Martignoni, definito nel capo d’imputazione “dominus” della società Elios Sopaf, ha scelto di essere giudicato col rito abbreviato. (giornalistitalia.it)

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