CAGLIARI – Rinviati a giudizio dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, tutti gli indagati accusati di bancarotta per il crac da 130 milioni di euro del gruppo editoriale Epolis. Tra essi figurano l’ex editore Nicola Grauso e il suo successore Alberto Rigotti. Soltanto il vicepresidente della concessionaria di pubblicità Publiepolis, Carlo Momigliano, ha chiesto e ottenuto di essere processato con il rito abbreviato. In precedenza era stata stralciata la posizione dell’amministratore unico, dal 2005 al 2007, Luisella Garau.
Accolta, dunque, la richiesta del pubblico ministero Giangiacomo Pilia, il Gup ha fissato il processo per il 30 settembre prossimo. Decine di ex dipendenti, in buona parte giornalisti, si sono costituiti parte civile.
L’inchiesta sul gruppo Epolis, che editava numerosi giornali free-press in quasi tutta Italia, e sulla concessionaria di pubblicità Publiepolis, si era conclusa lo scorso anno con l’arresto, eseguito dalla Guardia di Finanza su disposizione del Gip di Cagliari, dei dirigenti Alberto Rigotti, Sara Cipollini e Vincenzo Maria Greco.
Successivamente, la Procura del capoluogo sardo aveva chiesto il rinvio a giudizio del fondatore del gruppo free-press Nicola Grauso e di Anna Abbatecola, Rosalba e Rosanna Chielli, Michela Veronica Crescenti, John Gaethe Visendi, Stefano Gobbi, Franco Manconi, Mauro Marciano, Carlo Momigliano, Claudio Noziglia, Francesco Raia, Francesco Ruscigno, Alessandro Valentino, Giuseppe Virga. (giornalistitalia.it)
Il Gup di Cagliari fissa l’udienza per il 30 settembre. Tanti giornalisti parte civile