FOGGIA – Un’altra vittima di Covid tra i giornalisti italiani: è Roberto Consiglio, storico corrispondente da Foggia dei quotidiani l’Unità e Paese Sera, dirigente comunista e consigliere comunale di Foggia negli anni Settanta. Nato a Bari il 7 marzo 1938, era giornalista pubblicista iscritto all’Ordine della Puglia dal 27 giugno 1960. Trasferitosi a Foggia agli inizi degli anni Settanta, cominciò la sua trentennale corrispondenza prima con il quotidiano fondato da Antonio Gramsci e successivamente con Paese Sera, alternata all’attività di dirigente del Pci di Foggia, occupandosi in particolare delle tematiche legate all’informazione. Ha fondato anche un periodico: “Il punto di Capitanata” nel 1972. Consigliere comunale per oltre 15 anni dal 1976 è stato capogruppo e segretario cittadino del Pci. Dopo il congresso di Rimini del 1991, che decretò lo scioglimento del Poi, aderì prima al Partito della Rifondazione comunista, poi al Partito dei Comunisti Italiani di Armando Cossutta, divenendone segretario provinciale.
Unanime il giudizio nei suoi confronti: un comunista rigoroso e coerente, ma al contempo gentile, simpatico e gioviale, un giornalista critico e autocritico, sempre dalla parte dei lavoratori, degli ultimi e, soprattutto, dei giovani.
Cariche di passione e umanità le sue corrispondenze dalla Capitanata, ma anche di colore ed entusiasmo, sia per la cronaca cittadina che per quella sportiva, soprattutto per le imprese della squadra del Foggia calcio allenato da Zdenek Zeman. (giornalistitalia.it)
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