NAPOLI – Il Covid si è portato via il giornalista Nino D’Antonio, direttore responsabile della rivista l’Enologo, rivista ufficiale dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani. Aveva 86 anni ed è il 46° giornalista italiano vittima del Covid dall’inizio della pandemia.
Napoletano verace, è stato docente di letteratura italiana all’Università di Napoli, scrittore, critico d’arte e appassionato di enogastronomia. Ha scritto una trentina di libri e girato una serie di documentari televisivi che gli sono valsi il primo premio al Festival Internazionale del Film Turistico.
Vincitore di premi giornalistici, si è avvicinato al mondo del vino negli anni ’50, grazie all’incontro con l’Associazione Nazionale Città del Vino, di cui era Ambasciatore. Tra i suoi libri più importanti, scritti per le Città del Vino possiamo ricordare: Costa d’Amalfi, borghi divini; Vini e gente di Sicilia; Don Calò, venti racconti intorno al vino; Il vino si fa immagine; Campania, le 40 Città del Vino; Uomini e vini, venti ritratti a tutto tondo; Incontri in cantina; Dietro la bottiglia. Per la nostra rivista ha curato diverse rubriche su tematiche, tra cui: Viaggi nell’Italia del gusto: Scuole Enologiche d’Italia; I Consorzi di tutela si presentano. Le sue Lectio Magistralis sulle Civiltà del Vino rivolte agli enologi rimarranno per sempre impresse nelle nostre menti per la vivacità di narrazione, profondità di pensiero e ampia cultura.
«Con Nino – afferma il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella – se ne va un grande professionista, un appassionato del mondo del vino e soprattutto, per me, se ne va un caro amico. Ho avuto l’onore di conoscere Nino tanti e tanti anni fa, abbiamo collaborato su tante iniziative e per ultima la sua direzione de l’Enologo. Discreto, colto, generoso, la sua figura rimarrà indelebile per tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Ci mancherà e mancherà al nostro mondo che lui ha saputo raccontare nei decenni con amore, dedizione e assoluta competenza». (giornalistitalia.it)