ROMA – Il Covid 19 si porta via un altro giornalista (il 24°): è scomparso stamattina Luigi Ioele. Aveva 80 anni e da tre settimane era ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma per aver contratto la malattia da coronavirus: negli ultimi due giorni proprio le complicazioni dovute al Covid hanno aggravato le sue condizioni, fino alla morte.
Nato a Crotone l’8 febbraio 1940, era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 25 febbraio 1974. Nella città calabrese aveva studiato prima di dedicarsi completamente al giornalismo, la sua vera passione, che lo spinse ad abbandonare, solo dopo due anni, la Facoltà universitaria di Giurisprudenza alla quale si era iscritto.
Aveva iniziato come collaboratore di periodici locali, quindi del quotidiano Il Tempo, per poi diventare, nel 1960, corrispondente del Corriere dello Sport.
Una breve parentesi alla redazione della Gazzetta del Mezzogiorno è stata la chiave di volta della sua vita. A Bari aveva, infatti, conosciuto Mario Gismondi che, nominato direttore del Corriere dello Sport il 1° maggio 1972, lo volle al suo fianco a Roma. Nel quotidiano sportivo della Capitale ha lavorato per quasi 33 anni, quale inviato e responsabile delle pagine della serie C di calcio, fino al giorno della pensione, il 1 marzo 2005.
Scrupoloso e competente, si è sempre trovato bene con i direttori che si sono susseguiti al timone del Corriere, soprattutto con i più esigenti: Giorgio Tosatti e il reggino Mimmo Morace che – ricordava Ioele – «oltre che corregionale, era un grande amico che amava visceralmente il giornalismo e per questo sul lavoro pretendeva il massimo».
Luigi Ioele ha anche collaborato con la Gazzetta del Sud ed ha fondato l’agenzia di stampa Liopress con appassionati articoli sul Crotone calcio. Tra i primi messaggi di cordoglio, infatti, vi è quello del Football Club Crotone, che lo ricorda quale «stimato giornalista e appassionato sostenitore del sodalizio rossoblù».
Luigi Ioele lascia la moglie Raffaella, i figli Ernesto e Chiara e tre nipoti. (giornalistitalia.it)
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Ho conosciuto Luigi in occasione di alcune visite che facevo a mia figlia funzionaria dell’Enigma a Roma e poi ci siamo incontrati in vacanza in Calabria. Oltre che un appassionato dello sport posso affermare che era un grande amicone affabile affettuoso e tanto tanto democratico. Ciao Luigi anche da tutta la mia famiglia riposa in pace e goditi ora lo sport celeste.