Sale a 38 il numero dei giornalisti italiani uccisi dal virus dall’inizio della pandemia

Covid: morti Livia Giustolisi e Angelo Tajani

Livia Giustolisi e Angelo Tajani

ROMA – Il Covid ha ucciso altri due giornalisti italiani: Livia Giustolisi e Angelo Tajani. Sale, così, a 38 il numero dei colleghi morti per aver contratto il virus.Livia Giustolisi è morta oggi all’Ospedale del Celio, a Roma, dove era ricoverata da una decina di giorni. Non aveva malattie pregresse.
Nata a Roma il 5 agosto 1951, era giornalista professionista iscritta all‘Ordine del Lazio dal 10 dicembre 1982. Si era formata professionalmente a Paese Sera, per poi lavorare a la Repubblica e ad Epoca e collaborare con il programma televisivo “Il Fatto” di Enzo Biagi. Entrata in Rai, vi ha ha lavorato per oltre trent’anni, in particolare all’Ufficio Stampa, quindi è passata alla casa editrice legata a viale Mazzini, la Nuova Eri.

Livia Giustolisi con Pietro Grasso

Dal 2015 Livia Giustolisi si era dedicata al premio in memoria del padre Franco, scomparso nel 2014, cronista di Paese Sera, L’Ora di Palermo, Il Giorno, Tv7, L’Espresso, che lungo 50 anni si era occupato dei temi più importanti della storia civile italiana: dal banditismo sardo ai sequestri in Calabria, dal caso Mattei allo scandalo del Banco Ambrosiano, dal terrorismo alla mala sanità. Nel 1996 un suo articolo sull’Espresso portò alla luce gli occultamenti di fascicoli sulle stragi nazifasciste in Italia poi al centro del libro “L’armadio della vergogna”. A presiedere quest’anno la sesta edizione del premio Franco Giustolisi “giustizia e verità”, con cui Livia Giustolisi ha instancabilmente promosso il giornalismo d’inchiesta e mosso dalla passione civile, è Sandra Bonsanti.
È morto, invece, in Svezia Angelo Tajani. Era ricoverato a Landskrona dopo aver contratto il coronavirus. Nato ad Amalfi il 24 febbraio 1936, era giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei giornalisti della Campania dal 1969.

Angelo Tajani

Tajani ha scritto per i quotidiani Corriere della Sera, Il Giorno, Il Mattino, La Gazzetta di Parma, L’Arena di Verona e per i settimanali Gente e Oggi. Tra i suoi libri “Sulle orme della carta” (Edizioni De Luca Industria Grafica, 2006.
Ex direttore dell’hotel Foresta di Cervo, dove era giunto negli anni Sessanta con la famiglia, dopo una breve parentesi a Diano Marina, si era trasferito a Stoccolma, in Svezia, dove ha lavorato in un hotel. Tra il 1979 e il 1981 ha gestito il Consolato Onorario Italiano di Malmö.
Nel 2000 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2007 il presidente Giorgio Napolitano quella di Commendatore dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana.
Angelo Tajani lascia la moglie Doris Franchi ed i figli Stefano, Angela, Eva, Cristina, Michele e Giovanna. (giornalistitalia.it)

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