ROMA – Nessuna estinzione e, anzi, anche alcune opportunità. Maurizio Costa, presidente della Federazione italiana editori di giornali, non nasconde i problemi del settore dell’informazione, ma respinge le visioni fortemente pessimistiche.
“Rifiuto – ha detto in un convegno sul futuro dell’editoria a Milano – la concezione di chi dice che l’editoria è in fase di estinzione. Oggi ci sono cassandre che preconizzano la fine dell’editoria, dando addirittura l’anno e forse anche il mese in cui la carta stampata sparirà. Io non ho questa visione, anche perché penso che ci sia un equivoco di fondo: il fatto che l’editoria non è la forma fisica con cui i contenuti giornalistici o editoriali vengono proposti. L’editoria è esattamente il contenuto, il contenitore può essere la carta, è sempre più il digitale, c’è una migrazione. Non penso che la carta sparirà, ma che sicuramente avrà un ridimensionamento a favore della versione digitale”.
Costa parla delle tecnologia come di una “grande opportunità”, anche se sottolinea che, per gli editori, resta ancora il tema cruciale dello sviluppo di un modello di business virtuoso sia per chi fa impresa, sia per i giornalisti.
“C’è spazio per una visione prospettica positiva – ha aggiunto il presidente della Fieg – ovviamente bisogna che ci siano le regole e le condizioni e i modelli sostenibili, anche dal punto di vista della regolamentazione”.
Ogni riferimento all’utilizzo dei contenuti editoriali altrui da parte dei big di internet, come per esempio Google, è chiaramente voluto. E qui probabilmente si gioca una discreta fetta della partita sul futuro dell’editoria. (Asca)
Il presidente degli editori: “Non siamo in fase di estinzione, ma il web avrà la meglio”