SIENA – L’editoriale Gruppo Corriere, la cui testata principale è il Corriere dell’Umbria, ha comunicato al Cdr di voler sospendere, da lunedì 6 aprile fino a data da destinarsi, le pubblicazioni del Corriere di Siena, prospettando ai giornalisti di utilizzare le ferie pregresse e, esaurite queste, permessi non retribuiti. È stata, inoltre, prospettata la riduzione della foliazione per le altre edizioni del Gruppo.
La decisione unilaterale dell’azienda, ha spiegato il Cdr, è giunta dopo la richiesta dell’azienda di sospendere, a turno, le pubblicazioni di Siena, Arezzo, Umbria, Rieti e Viterbo e chiudere quella di Terni o, in alternativa, rinunciare alle ferie e ai permessi accumulati. Al sacrosanto rifiuto del Cdr, l’azienda ha risposto con la sospensione a tempo indeterminato della sola edizione del Corriere Siena e con la riduzione della filiazione e dell’organico in servizio nelle altre redazioni.
L’Associazione Stampa Toscana, l’Associazione Stampa Romana e l’Associazione Stampa Umbra vedono in questa decisione «una grave forma di attacco non solo ai posti di lavoro, ma anche al sistema dell’informazione nel suo complesso, in questo momento di particolare emergenza dovuto alla pandemia Coronavirus.
Sandro Bennucci (presidente Associazione Stampa Toscana), Lazzaro Pappagallo (presidente Associazione Stampa Romana) e Marco Baruffi (presidente Associazione Stampa Umbra), pertanto, si schierano al fianco del Comitato di redazione e dei colleghi, ritenendo «indispensabile l’apertura di un tavolo nazionale (considerato che il Gruppo Corriere è articolato su più regioni) per mettere al riparo le redazioni da provvedimenti che, se applicati, potrebbero avere conseguenze devastanti per il giornale e per chi ci lavora». (giornalistitalia.it)