VERONA – Dopo quasi quindici anni di lavoro e senza alcuna comunicazione formale da parte di Rcs, le redazioni del Corriere del Veneto e del Corriere di Verona hanno appreso dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo dei poligrafici di Computime che curano l’impaginazione delle nostre edizioni locali. La procedura avviata ieri vede la perdita di 37 posti di lavoro tra Napoli e Roma che si aggiungono ai 23 licenziamenti avvenuti negli scorsi anni. Di conseguenza le rappresentanze sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione e si riservano ogni azione, compreso lo sciopero. Se oggi possiamo uscire in edicola lo dobbiamo soprattutto al senso di responsabilità dei poligrafici che curano l’edizione del Corriere del Veneto e del Corriere di Verona.
D’altra parte per noi sette di questi professionisti sono prima di tutto persone e compagni di viaggio con i quali lavoriamo tutti i giorni, parliamo, scherziamo e litighiamo come si conviene ai rapporti sinceri e onesti. In particolare Claudia, Raffaele, Mimmo, Gianni, Sandro, Ciro e Antonio ci hanno accompagnato e ci accompagnano ogni giorno con impegno e dedizione, presenza discreta ma indispensabile per la riuscita del prodotto finale, cioè il Corriere del Veneto e il Corriere di Verona.
Insieme abbiamo condiviso in questo percorso cambi di veste grafica e del formato, edizioni speciali, inserti e mille altre sfide affrontate sempre tra timori, entusiasmi, nervosismi e corse contro il tempo. Il confronto è il sale del nostro rapporto ed è anche la leva che ha portato tutti a una crescita e a un arricchimento professionale. Se oggi le nostre realtà sono solide, lo dobbiamo anche al lavoro di Claudia, Raffaele, Mimmo, Gianni, Sandro, Ciro e Antonio.
La lunga lavorazione del quotidiano e i tempi sempre più frenetici – con le fonti e le informazioni che si sono moltiplicate – richiedono anche comprensione umana e la coltivazione di quelle affinità che spesso portano a condividere esperienze di vita, dunque ben oltre la dimensione professionale. Così è stato per noi. Crediamo che ciò si sia anche materializzato nelle pagine che ogni giorno componiamo e che riflettono in qualche modo il nostro dialogo. Per tali ragioni, le nostre redazioni si sentono di esprimere vicinanza, solidarietà e affetto ai colleghi di Computime chiedendo all’azienda di ripensare la scelta di derubricare alla voce «tagli» questa collaborazione fondamentale per la riuscita del giornale.
Anche se comprendiamo le necessità di razionalizzare e internalizzare la produzione riteniamo che l’eliminazione di figure professionali come quelle di Computime e dei loro colleghi non sia un investimento nel futuro dei dorsi locali di Rcs.
Il Cdr del Corriere del Veneto e del Corriere di Verona