VENEZIA – L’Ordine dei giornalisti del Veneto condanna il comportamento aziendale nei confronti dei colleghi collaboratori del Corriere del Veneto, dorso locale del Corriere della Sera, per i ritardi nei pagamenti relativi alle spettanze di dicembre. “Anche le condotte che rendono incerti i tempi e l’ottenimento del compenso – denuncia l’Odg presieduto da Gianluca Amadori – minano la dignità dei colleghi”.
A denunciare il caso è stato il Comitato di redazione del quotidiano Rcs, evidenziando che “per la prima volta, a 16 anni di distanza dalla nascita del Corriere del Veneto, abbiamo riscontrato consistenti ritardi nel pagamento dei collaboratori. Una quindicina di colleghi, anche firme storiche delle cronache di questo giornale, non hanno infatti ricevuto a fine gennaio i pagamenti relativi agli articoli pubblicati nel mese di dicembre”.
Il Cdr spiega che “posta la questione all’ufficio personale di Milano e al delegato dell’azienda, la risposta – o meglio la mancanza di risposta – si è risolta in un continuo rimpallo di responsabilità che, invece, di chiarire il problema ha aumentato tensione e disagio tra i collaboratori e i redattori del giornale”.
“Pur consapevoli che il nuovo assetto aziendale voluto dal presidente Urbano Cairo – la fusione dei dorsi locali del Corriere della Sera in un’unica società: Rcs Edizioni Locali – nasca dall’esigenza di far fronte a un mercato dell’editoria sempre più in difficoltà”, i componenti del Cdr del Corriere del Veneto ritengono che “il mancato pagamento di alcune firme del giornale non possa essere una via percorribile per far quadrare i conti, perché va a incidere sulla dignità umana di professionisti che hanno svolto il loro lavoro come quotidianamente richiesto e che per questo – come tutti i lavoratori di qualunque settore – meritano di ricevere il compenso pattuito”.
“Il silenzio dell’azienda e la mancanza di risposte a una richiesta semplice e legittima come quella della certezza dei pagamenti – il Cdr ricorda che è stata completamente ignorata anche la richiesta di spiegazioni inviata dal Sindacato Giornalisti del Veneto nei giorni scorsi – preoccupa anche alla luce del fatto che sembra ormai che l’azienda consideri i collaboratori, cioè le firme di questo giornale, come semplici fornitori e non come meritano di essere considerati: professionisti dell’informazione”. (giornalistitalia.it)