ROMA – «Sono stato questa mattina e, come annunciato, ho restituito la Legion d’Onore – ricevuta nel 2007 – alla Francia perché data ad al-Sisi, soprattutto dopo le rivelazione sul caso Regeni. Ma, devo dire, che l’ambasciatore Christian Masset è stato tutto “dolorosamente” cortese. Non è stata solo una riconsegna». Così all’Adnkronos il giornalista Corrado Augias, 85 anni, che si è presentato all’Ambasciata di Francia, in piazza Farnese a Roma, per restituire le insegne della Legion d’Onore.
«Masset – racconta Augias – mi ha chiamato nel studio magnifico e mi ha ribadito che la Francia è in prima linea in difesa dei diritti umani. Gli ho risposto che sono contento, ma che dare la Legion d’Onore a un dittatore come al Sisi non è una cosa che concepisco. Si tratta di un ordine molto importante, anche di carattere civile e sociale. Il mio legame e amore per la Francia restano comunque intatti».
A Sky Tg24 il giornalista ha dichiarato di non aver sentito la famiglia Regeni, «ma sono contento se hanno apprezzato il gesto». Alla domanda su cosa dovrebbe fare l’Italia nei confronti dell’Egitto, Augias ha risposto che «sarebbe facile dare una risposta di cuore, di sentimento, e difficilissimo dare una risposta basata sulla ragione. La risposta di cuore dice «tagliamo tutto e togliamo tutto: è una risposta generosa, dettata da sentimenti che ognuno sente dentro di sé, ma la conseguenza sarebbe che quarantotto ore dopo due o tre Paesi europei ci sostituirebbero velocemente e, nello spazio di una settimana, nessuno si ricorderebbe cosa c’era prima. Bisognerebbe scegliere una strada difficilissima, a metà tra la risposta della giustizia, oltre che del cuore, e la risposta della realpolitik».
«Quello di Augias – ha dichiarato Padre Zanotelli – è stato un gesto di grande onestà. Esempi significativi come questo, diventano veri gesti politici, assumono un significato politico molto efficace ed è ciò che teme di più il potere. Davanti a Macron che va a dare la Legion d’onore ad Al Sisi, che ha 60mila prigionieri politici, ha fatto benissimo. Mi auguro che tantissime altre persone che l’hanno ricevuta, come Prodi, facciano lo stesso perché è così che si scuote il sistema. Gesti del genere sono estremamente efficaci, come la disobbedienza civile a leggi profondamente ingiuste».
«Io – ha concluso Padre Zanotelli – mi vergogno del nostro governo: dopo quello che è avvenuto a Regeni e ora con Patrick Zachi stanno ancora trattando con l’Egitto la vendita di armi. Un gesto come quello di Augias da parte di Prodi potrebbe scuotere il nostro governo».
La decisione di Corrado Augias è maturata, dunque, dopo l’assegnazione dello stesso riconoscimento al presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi, “complice di efferati criminali”, il 7 dicembre scorso all’Eliseo.
Il giornalista l’ha fatto in segno di protesta dopo l’assegnazione dello stesso riconoscimento da parte dell’Eliseo al presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi, “complice di efferati criminali”. L’annuncio l’aveva dato ieri con una lettera indirizzata al quotidiano la Repubblica. «Sento di doverlo fare – ha scritto – per il profondo legame culturale e affettivo che mi lega alla Francia».
«Grazie a Corrado Augias – hanno commentato Paola e Claudio Regeni a “Che tempo che fa” – per la decisione di restituire la Legion d’onore poiché è la stessa onorificenza consegnata ad Al Sisi. L’esempio di Augias è di meravigliosa coerenza e di sostegno per le cause per i diritti civili».
«Trovo apprezzabile e significativa – ha, infine commentato il presidente della Camera, Roberto Fico – la decisione di Corrado Augias di restituire la Legion d’onore. L’Europa deve essere unita e solidale, mai egoista, ancor di più quando sono in gioco i diritti fondamentali, il cui rispetto è il nucleo fondante del nostro stare insieme». (giornalistitalia.it)