TORINO – Il Salone del libro di Torino si farà, ma solo in versione on line. Lo impone il Coronavirus. La manifestazione è prevista dal 14 al 17 maggio, però, non appena le condizioni lo permetteranno, ci sarà un “Salone Extra” che gli organizzatori già ipotizzano per settembre.
Su questo appuntamento – come è ovvio – restano tutti i punti interrogativi perché, a decidere, sarà l’infezione. Altra variabile: se in autunno il Salone non potrà realizzarsi e, contemporaneamente, quello via web avrà dato risultati positivi, verrà replicato il modello “virtuale”.
Certo, come tante altre manifestazioni nazionali o internazionali, Torino poteva spegnere i motori e dire che l’organizzazione era impossibile. Invece, dopo giorni di lavoro, il festival del libro rimane. E rilancia, perché “occorre reagire, – affermano gli organizzatori – immaginare, sperimentare e costruire il futuro”.
Ovviamente, sarebbe stato meglio trovarsi tra le bancarelle, toccare i volumi, sfogliare i libri e assistere alle presentazioni degli autori. Internet è un’altra cosa ma è pur sempre meglio di niente. Non è stato facile mettere insieme un evento strutturalmente diverso da quello originale. Qualcuno – anche fra gli organizzatori – storceva il naso. Molte erano le perplessità. Ma, alla fine, ha prevalso il desiderio di non darla vinta alla malattia.
E sono state incoraggianti le risposte degli autori che, dai quattro angoli del mondo, hanno accettato (anche entusiasticamente) la riconversione del festival.
«Quest’anno – dichiara il direttore Nicola Lagioia – il Salone lo dedichiamo alle vittime del virus, ai loro parenti, ai medici e alle infermiere. Insomma, a tutti quelli che, in questi mesi, in un modo o nell’altro, sono stati in prima linea».
Ad aprire la manifestazione sarà lo storico Alessandro Barbero. In diretta dalla Mole Antonelliana, affronterà l’argomento: “Conseguenze inattese. Come l’umanità reagisce alle catastrofi”.
Utilizzando il computer, si potrà dialogare con l’ospite. Poi, sarà la volta dell’astronauta Samantha Cristoforetti che toccherà il tema: “Come sono le nostre città dell’alto”.
E ancora ospiti internazionali come l’indiano Amitav Ghosh per un omaggio ad Alex Lager. Lo scrittore Salman Rushdie anglo-indiano parlerà del suo ultimo libro “Quichotte” edito da Mondadori. La rapper Myss Keta affronterà il tema “Su la maschera”, in questo periodo l’argomento più gettonato.
Quanto al Salone del libro di Torino, gli organizzatori avevano scelto il titolo “Altre forme di vita” e hanno deciso di mantenerlo.
Del resto, cosa di più appropriato in questo scorcio di 2020? La rassegna si era presentata in pompa magna. Si tratterebbe dell’edizione numero 33, coincidente con i 50 anni dell’istituzione della Regione Piemonte e dei 15 della promulgazione dello statuto regionale.
Gli Stati ospiti sarebbero stati il Canada e l’Irlanda. La regione ospite, la regione Campania. I progetti e le proposte dovranno forzatamente essere ridimensionati e convertiti in chiave web, ma, anche se “virtuale”, Torino, per quatto giorni, si conferma la capitale della cultura nazionale e internazionale. (giornalistitalia.it)