PARIGI (Francia) – Il giornalista e scrittore francese Jean-Louis Servan-Schreiber, protagonista della storia della stampa d’Oltralpe nella seconda metà del XX secolo, è morto ieri, sabato 28 novembre, all’età di 83 anni, per le complicazioni del Covid.
L’annuncio della scomparsa è stato pubblicato oggi dai quotidiani parigini. È stato anche un prolifico saggista, autore di più di venti libri: in italiano sono apparsi “Il coraggio. Un breviario del nuovo individualismo” (Mondadori, 1987); “Il mestiere di padrone” (Longanesi, 1991) e “L’arte del tempo. Come capirlo, usarlo, goderlo” (Rizzoli, 2000).
Nato il 31 ottobre 1937 a Boulogne-Billancourt, era il figlio del giornalista Émile Servan-Schreiber e fratello del giornalista Jean-Jacques Servan-Schreiber (1924-2006), fondatore del settimanale “L’Express” nel 1953, di cui fu direttore fino al 1970, per diventare poi presidente (1971-79) del Partito radicale socialista.
Noto come JLSS, nel 1960 fece il suo debutto come giornalista del quotidiano “Les Echos”, per diventare nel 1964 redattore di “L’Express”. All’età di 29 anni fondò con Jean Boissonnat la rivista economica mensile “L’Expansion”, che ha diretto per 27 anni, e che avrà varie edizioni straniere.
Dalla rivista Jean-Louis Servan-Schreiber ha poi dato vita al Groupe Expansion, specializzato in informazione economico-finanziaria, che comprenderà le testate “L’Entreprise”, “La Lettre de L’Expansion”, “La Vie Financière” e “La Tribune”.
Nel 1997 Jean-Louis Servan-Schreiber ha fondato il mensile “Psychologies magazine”, che ha avuto un grande successo, passando dalla prima tiratura di 70mila copie a 372mila copie vendute nel 2007. Nel 2008 ha ceduto la rivista al gruppo Lagardère Group e nel 2010 ha fondato il magazine “Clés”. (adnkronos)
Protagonista della stampa francese ha fondato e diretto per 27 anni “L’Expansion”