PERUGIA – Il rischio c’è. È reale. E gli organizzatori del Festival internazionale del giornalismo di Perugia, di fronte all’emergenza Coronavirus, hanno preso la loro decisione. All’insegna della tutela e della sicurezza.
«Ci abbiamo pensato molto in tutte queste settimane, – scrivono sul sito internet e sulla pagina Facebook del Festival Arianna Ciccone e Chris Potter, le due anime della kermesse – mentre abbiamo continuato a lavorare per l’edizione del Festival più bella di sempre. Abbiamo valutato e considerato ogni possibile aspetto e informazione, siamo stati in contatto continuo con le istituzioni regionali. Alla fine nel prendere questa decisione ci siamo fatti guidare da un principio che ha ispirato in tutti questi anni il nostro impegno e la nostra dedizione per la manifestazione e che ha animato lo spirito stesso della sua community: il prendersi cura gli uni degli altri».
«Ecco perché per noi – sottolineano Arianna e Chris – è fondamentale tutelare la tranquillità e la serenità di chi lavora con noi e per noi ed è fondamentale avere come priorità assoluta la salute e la sicurezza degli speaker, dei volontari così come dei cittadini di Perugia».
Il Festival internazionale del giornalismo 2020, dunque, non si farà. «Questa scelta, difficile e anche dolorosa, – incalzano i due promotori – sarà il nostro modo di contribuire alla necessaria azione collettiva fatta di responsabilità e comportamenti virtuosi per affrontare tutti insieme uniti questo momento critico».
Con questa consapevolezza, «il Festival internazionale del giornalismo tornerà più forte, più appassionante e coinvolgente che mai il prossimo anno. Sempre in Umbria, sempre a Perugia. Dal 14 al 18 aprile 2021».
E, a chi ha il coraggio di criticare la scelta, Arianna replica: «Cosa sarebbe successo se, una volta finito il Festival, fosse esploso un focolaio a Perugia?». A proposito di responsabilità. (giornalistitalia.it)