ROMA – Siamo ad uno snodo delicatissimo del rinnovo quadriennale del contratto nazionale di lavoro giornalistico, scaduto nel 2013. Bene ha fatto la Giunta Esecutiva della Fnsi a dare un mandato forte al segretario generale, Franco Siddi, per andare a vedere fino in fondo le intenzioni della controparte, “carte alla mano”.
Cogliamo in pieno e con preoccupazione la complessità e la delicatezza di una trattativa in cui, a vario titolo, sono coinvolti più soggetti: le parti sociali, l’Inpgi e il Governo, quest’ultimo con un ruolo strategico sul fronte dell’occupazione.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l’editoria, Luca Lotti, si appresta a varare il regolamento del Fondo straordinario per l’editoria e il regolamento di attuazione della legge sull’equo compenso. Temi intrecciati e interdipendenti che, per espressa dichiarazione del Governo, puntano all’inclusione anche attraverso sconti fiscali e contributivi molto rilevanti, in particolare per quanto riguarda la nuova occupazione a tempo indeterminato. Un’occasione che un sindacato non può farsi sfuggire tanto più di fronte ad una crisi che nel nostro settore non ha precedenti sul fronte dell’occupazione, con forti tensioni sul welfare della categoria.
Questo rinnovo contrattuale – lo abbiamo ribadito in tutte le sedi – sta in piedi se porta a casa posti di lavoro, se concorre all’inclusione nel perimetro contrattuale di fasce importanti di precari e giornalisti che lavorano in regime di lavoro autonomo variamente declinato. L’inclusione deve fare da traino agli altri punti in discussione (aliquota di sostegno per l’Inpgi, ammortizzatori sociali, stabilizzazione del fondo ex fissa, lavoro autonomo, questione salariale), anche se alcuni dei capitoli appaiono allo stato non soddisfacenti e vanno rivisti.
Solo la lettura approfondita dei testi della bozza conclusiva potrà mettere il gruppo dirigente della Fnsi nelle condizioni di esprimere un giudizio complessivo, a partire dall’inclusione. Ogni forzatura, ogni fuga in avanti, ogni espressione liquidatoria, in questa fase delicatissima, possono produrre danni gravi alla delegazione trattante con ricadute pesanti per tutta la categoria. Un giudizio definitivo può essere basato solo sul bilancio finale della trattativa, valutate anche le attuali condizioni del settore dell’editoria e le nuove regole in materia di mercato del lavoro, considerando le conseguenze che una rottura avrebbe sugli assetti degli istituti contrattuali – a partire dall’assistenza sanitaria integrativa – oltre che sulla capacità di gestione di una crisi pesantissima e sui rapporti fra Fnsi e governo.
Le Associazioni Regionali di Stampa di Abruzzo, Basilicata, Calabria,
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In Giunta Esecutiva Fnsi 1 sola astensione
ROMA – Il 5 giugno scorso, la Giunta Esecutiva della Fnsi (astenuto solo Fabio Morabito) e la Consulta della Associazioni Regionali di Stampa (astenuto solo Paolo Butturini per Stampa Romana), ha approvato all’unanimità la stretta finale sul contratto nazionale di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi.
Il segretario generale Franco Siddi è stato, infatti, autorizzato a chiudere al più presto, assieme al direttore Giancarlo Tartaglia, la trattativa con gli editori incassando, tra l’altro, lo storico risultato di aprire le porte del contratto ai lavoratori autonomi e far confluire la contribuzione dei co.co.co. all’Inpgi 1 con enormi vantaggi per tutti i giornalisti. Nel “promemoria” della Fnsi, lo “stato dell’arte” della trattativa ed i relativi “nodi” da sciogliere, con particolare riferimento all’ex fissa, agli ammortizzatori sociali e al mercato del lavoro. http://www.giornalistitalia.it/contratto-giornalisti-fieg-fnsi-stretta-finale/
Dissente solo l’Associazione Stampa Romana
ROMA – L’assemblea degli organismi dell’Associazione Stampa Romana, visto l’andamento delle trattative contrattuali illustrato dal segretario della Fnsi, Franco Siddi, ritiene che i punti raggiunti finora siano largamente insufficienti a chiudere un accordo che rilanci l’occupazione stabile e contrattualizzata in modo da governare e superare una fase critica come quella che l’editoria sta vivendo. Così come sono assolutamente insufficienti a tutelare quella che è ormai la parte maggioritaria della professione, ossia le colleghe e i colleghi precari, autonomi e freelance.
L’assemblea chiede, quindi, alla Segreteria e alla Giunta della Fnsi di proseguire soltanto il confronto col Governo sull’utilizzo del Fondo Straordinario per l’Editoria in funzione di conservazione e allargamento inclusivo del mercato del lavoro giornalistico, vincolando ogni intervento pubblico a un congruo numero di stabilizzazioni a tempo indeterminato e con garanzie di dignità professionale, sulle quali misurare la tenuta della categoria stessa e dei suoi istituti. Confronto col governo nel quale si potrebbero anche inserire proposte di intervento per rilanciare e tutelare il settore.
Sul resto del dibattito contrattuale l”assemblea chiede si ritorni a consultare la categoria attraverso i suoi organismi di base (dalla Commissione Contratto alla Consulta dei Fiduciari e Cdr, alla Clan ecc) per definire una piattaforma, anche snella e di pochi punti, che miri veramente a riformare gli assetti di un accordo che ha ormai esaurito la sua tenuta, puntando su innovazione, inclusione e occupazione di qualità, pur con le necessarie flessibilità. L’assemblea chiede, comunque, che qualsiasi articolato dovesse essere concordato, sia sottoposto a referendum preventivo nella categoria.
Associazione Stampa Romana