CATANIA – Ci sono anche lo storico quotidiano regionale “La Sicilia” di Catania e le emittenti tv Telecolor e Antenna Sicilia tra i beni inseriti nel “decreto di confisca e di sequestro e contestuale confisca” relativo all’impero dell’editore e immobiliarista catanese Mario Ciancio Sanfilippo.
Nell’impero economico aggredito dal provvedimento della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania, su richiesta della procura guidata da Carmelo Zuccaro, ci sono conti correnti, polizze assicurative, 31 società, nonché quote di partecipazione detenute in ulteriori 7 società e beni immobili, per un valore stimato dalla procura in oltre 150 milioni di euro.
Mario Ciancio Sanfilippo, 86 anni, editore del quotidiano la Sicilia, imprenditore attivo anche nel campo immobiliare, è sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa.
Il valore dei beni, in corso di quantificazione, spiega la procura retta da Carmelo Zuccaro, non è comunque inferiore ai 150 milioni di euro. In azione i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Catania. I dettagli dell’operazione saranno resi noti domani, martedì 25 settembre, alle 11.30, in procura. (agi)
IL SINDACATO GIORNALISTI: «PREOCCUPATI PER IL FUTURO DELLE TESTATE E I POSTI DI LAVORO»
ROMA – La Federazione nazionale della Stampa italiana, l’Associazione Siciliana della Stampa, l’Associazione della Stampa di Puglia e l’Associazione della Stampa di Basilicata esprimono preoccupazione per il sequestro del quotidiano “La Sicilia”, della maggioranza delle quote azionarie della ”Gazzetta del Mezzogiorno” e delle emittenti televisive Telecolor e Antenna Sicilia, disposto dalla Dda di Catania nell’ambito della confisca di beni nei confronti dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo.
«Ferme restando – spiegano Fnsi e Assostampa – le esigenze di indagine e nel rispetto dell’attività degli inquirenti, il Sindacato dei giornalisti «non può non evidenziare il rischio che tale provvedimento possa mettere a repentaglio la sopravvivenza di aziende editoriali che rappresentano un patrimonio per l’informazione nel Mezzogiorno».
Per questo il Sindacato giornalisti auspica che la situazione venga chiarita e si risolva in tempi brevi e che, nel frattempo, l’attività di gestione dei commissari giudiziari nominati per garantire la continuità delle aziende non pregiudichi l’autonomia delle testate e il regolare svolgimento delle attività redazionali, assicurando la piena operatività anche sotto il profilo del rispetto dei diritti e delle prerogative dei giornalisti e degli altri lavoratori.
Il sindacato dei giornalisti si attiverà da subito per incontrare i commissari giudiziari e chiedere garanzie sulla tutela delle testate e sulla salvaguardia dei livelli occupazionali. (giornalistitalia.it)
Il giornale La Sicilia e le emittenti televisive e radiofoniche ad essa connesse, sono ormai da molti anni in balia delle onde. Società editoriale che, negli ultimi anni, ha tagliato parecchio personale. Nella redazione etnea sono rimasti – a stento – una manciata di giornalisti. Giornale morto da diversi anni, speriamo che dalle macerie possa risorgere una nuova realtà con nuovi editori.