MILANO – L’assemblea dei giornalisti Condé Nast, riunitasi martedì 21 luglio, ha proclamato un giorno di sciopero, per venerdì 24 luglio, “per protestare contro quanto comunicato dall’azienda a Fnsi, Lombarda e Cdr”.
“L’azienda – comunica il Cdr – nell’incontro ufficiale con le parti sindacali ha annunciato la presenza di 29 nuovi esuberi che intende gestire con uscite incentivate e licenziamenti”.
L’assemblea contesta, dunque, “l’esistenza di questi 29 esuberi. Riteniamo che nella situazione attuale non solo non ci siano esuberi, ma che alcune redazioni siano addirittura sotto organico e che l’uscita di altri colleghi non potrebbe più in alcun modo garantire gli attuali livelli di qualità dei nostri prodotti e nemmeno l’esistenza stessa di alcuni di loro”.
“La decisione dell’azienda – incalza il Comitato di redazione – di liberarsi di circa il 20 per centro dell’attuale organico può essere giustificata solo dall’intenzione di ricorrere poi a forza lavoro non contrattualizzata o a service esterni (come già annunciato per i numeri speciali di Wired cartaceo). Chiediamo con quali piani editoriali e piante organiche, l’azienda pensi di riorganizzare le redazioni. Riteniamo che un’azienda in utile, che ha potuto usufruire per due anni dei soldi del nostro Istituto di previdenza non debba e non possa ricorrere ai licenziamenti e che sia opportuno, invece, aprire un nuovo tavolo sindacale e gestire un’eventuale crisi con gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge”.
Da questo momento, ribadisce il Cdr, “i giornalisti Condé Nast sono in stato di agitazione e l’assemblea si riserva nel caso di azioni unilaterali da parte dell’azienda di rispondere con il pacchetto di scioperi già approvato precedentemente”.
Il Cdr: “Non c’è la necessità di licenziare, ci vuole un nuovo tavolo sindacale”