Confermata in appello la sentenza per gli imputati del processo antimafia “Ermes 2”

Condannato il giornalista Filippo Siragusa

Filippo Siragusa

PALERMO – La Corte d’appello di Palermo ha confermato, con alcune modeste riduzioni di pena per alcuni imputati, la sentenza con cui, l’8 marzo 2018, il gup di Palermo Maria Cristina Sala ha condannato undici delle 13 persone coinvolte nell’operazione antimafia “Ermes 2”.
L’indagine, condotta dalla polizia, il 20 dicembre 2016, sfociò nell’arresto, a Mazara del Vallo, di Epifanio Agate, 46 anni, figlio del defunto boss mafioso Mariano Agate, fedelissimo dei “corleonesi” in provincia di Trapani, dei fratelli Carlo Antonio e Giuseppe Loretta, di 53 e 39 anni, e di Angelo Castelli, di 74.
Solo ai due fratelli Loretta è stata contestata l’associazione mafiosa, mentre ad Epifanio Agate l’estorsione aggravata dal metodo mafioso e attribuzione fittizia ad altri di quote delle società “My Land” e “Fishmar” per evitarne la confisca da parte dello Stato. Agate, però, fu assolto dal gup Sala dall’accusa di estorsione e condannato per l’intestazione fittizia (tre anni e 8 mesi di carcere). Sempre in primo grado, le pene più severe furono per i fratelli Loretta, condannati sia per associazione mafiosa che per attribuzione fittizia ad altri di quote di società (“Mestra” e “Medioambiente”). Carlo Antonio Loretta fu condannato a 14 anni di carcere, mentre il fratello Giuseppe a 7 anni e 8 mesi.
Adesso, per i fratelli Loretta la Corte d’appello ha “limato” le pene di alcuni mesi. Due anni di reclusione, poi, furono inflitti dal gup ad Angelo Castelli, accusato di favoreggiamento a Cosa Nostra. Per intestazione fittizia, due anni anche per Grazia Maria Vassallo e Vita Anna Pellegrino, mogli di Giuseppe e Carlo Antonio Loretta, un anno e 8 mesi per Rachele Francaviglia, moglie di Epifanio Agate, un anno e mezzo al castelvetranese Filippo Siragusa, giornalista, ex portavoce di Mimmo Turano durante la presidenza alla Provincia di Trapani; un anno e 4 mesi a Nicolò Passalacqua, un anno e 2 mesi alla russa Nataliya Ostashko, dieci mesi e 20 giorni per Francesco Mangiaracina, marito di Nataliya Ostashko e cognato dell’ex capomafia mazarese, poi pentitosi, Vincenzo Sinacori. Per Passalacqua e Francaviglia pena sospesa.
Confermando la sentenza del gup Maria Cristina Sala nel procedimento di mafia “Ermes 2”, la seconda sezione penale della Corte d’appello di Palermo (presidente Marino) ha ridotto da 14 anni a 11 anni, 10 mesi e 10 giorni la pena per Carlo Antonio Loretta, di Mazara del Vallo (Tp), mentre al fratello di questi, Giuseppe Loretta, da 7 anni e 8 mesi la pena è stata ridotta a 7 anni.
Per il resto, i giudici di secondo grado hanno confermato la sentenza emessa dal gup Sala l’8 marzo 2018. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni. (ansa)
Il 28 dicembre 2016, su richiesta dello stesso Filippo Siragusa, corrispondente del Giornale di Sicilia da Castelvetrano, il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia ne aveva disposto la sospensione. «Nel ribadire la gravità delle accuse rivolte a Siragusa – scriveva l’Odg Sicilia all’epoca presieduto da Riccardo Arena – e nel rispetto della presunzione di innocenza, il Consiglio dà atto della sua scelta, adottata con l’auspicio di chiarire la propria posizione con i magistrati, ma tenendo l’Ordine e i giornalisti siciliani fuori da un contesto in cui l’attività professionale non c’entra per niente. Auguriamo a Filippo di riuscire a dimostrare la sua estraneità ai fatti e gli diamo atto che decisioni forti come la sua non sono state adottate da molti, all’interno della nostra categoria e non solo». (giornalistitalia.it)

 

I commenti sono chiusi.