PESCARA – “Condannati per aver raccontato (con un articolo pubblicato nel febbraio 2013, ndr) un fatto vero: una vigilessa che denuncia per molestie suoi colleghi. Un fatto del quale il giornalista può essere venuto a conoscenza in molti modi ed è questo che rende ancor più incomprensibile la condanna del collega de Il Tempo Fabio Capolla e del blogger teramano Giancarlo Falconi ad opera del Tribunale di Teramo per violazione del segreto istruttorio”.
A denunciare una vicenda che gli stessi protagonisti non esitano a definire “assurda” e “kafkiana” è il Sindacato Giornalisti Abruzzesi, che esprime solidarietà al giornalista e, nell’occasione, al blogger, condannati a pagare un’ammenda, di per sé irrisoria, pari a 160 euro (pena sospesa).
“Per ragioni di principio – prosegue il Sindacato giornalisti – i due avevano anche rinunciato ad ‘oblare’ e chiesto il rito abbreviato ma poi, sorprendentemente, sono stati condannati entrambi. Certo c’è la Cassazione, ma questo non consola: la sentenza apre la porta a scenari inusuali e nessuno di questi particolarmente rassicurante per i giornalisti e per il diritto del cittadino ad essere informato. A Capolla e Falconi va la solidarietà del sindacato sempre più preoccupato per il clima di intimidazione che si registra attorno a questo mestiere”.
Il Sindacato Giornalisti Abruzzo: “Incomprensibile la condanna a Capolla e Falconi”