ROMA – Il concorso Rai del 10 ottobre si avvicina e, allo stesso tempo, crescono le polemiche insieme al numero dei contagi Covid. L’azienda e l’Usigrai appaiono inamovibili davanti alla possibilità di far slittare il concorso per 90 giornalisti (alla selezione di Fiera Roma ne parteciperanno oltre 3700) oppure farlo svolgere nelle sedi regionali per evitare possibili assembramenti.
Nei giorni scorsi una lettera di alcuni giornalisti e partecipanti al concorso è caduta nel vuoto agli occhi della Rai che ha confermato, via mail, lo svolgimento della selezione.
Intanto, però, la preoccupazione per il Covid aumenta nel Paese e, per quanto la Rai vada dritta verso il 10 ottobre, qualcosa inizia a scalfire il muro di sicurezza di pochi giorni fa.
C’è, però, attesa per il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, previsto per oggi, per capire se saranno attivate nuove misure stringenti e restrittive che coinvolgano in qualche modo il concorso di Fiera Roma. Soprattutto per il limite di 200 posti nei locali al chiuso.
Al coro di voci che chiede il rinvio del concorso di sabato prossimo c’è Giornalisti 2.0 – Gruppo Gino Falleri che si rivolge a Marcello Foa, presidente Rai, scrivendo che «sabato prossimo 3722 giornalisti italiani saranno costretti a recarsi alla Fiera di Roma per una preselezione del prossimo concorsone Rai. In ballo ci sono solo 90 posti in tutto. Ma quattromila persone in un giorno solo saranno tutte insieme alla Fiera di Roma per una prova che si poteva anche rinviare di qualche mese. Perché tutta questa fretta?».
Il Gruppo Gino Falleri aggiunge che «non serve l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dirci che il rischio contagio da Covid-19 è alle porte e in agguato. Già questo dovrebbe spingere i responsabili Rai della sicurezza a riflettere sulle modalità del concorso, adeguandosi alle normative vigenti, alle disposizioni e ai suggerimenti imposti dovunque dagli esperti della materia in tema di sicurezza».
«Ci auguriamo – conclude il Gruppo Gino Falleri – che il nostro appello formale venga raccolto da Viale Mazzini, perché siamo ancora in tempo con una mail a rinviare la prova di esame di qualche mese, se non altro a dopo il 31 gennaio, data già decisa dal Governo come data limite per la sicurezza degli italiani». (giornalistitalia.it)
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Prima di fare il concorso la Rai avrebbe dovuto attingere all’elenco di giornalisti che hanno brillantemente superato gli esami alla scuola Rai di Perugia. È la prima volta che non accade. Che senso ha tenere la scuola formare i giornalisti e poi lasciarli al mercato?