BASTIA UMBRA (Perugia) – Cento domande alle quali rispondere in 75 minuti annerendo con un pennarello uno spazio su un foglio scelto tra quattro differenti opzioni, con quesiti che hanno spaziato dal nome del fondatore di Twitter alle Carte deontologiche: sono stati circa 2 mila e 800 i giornalisti professionisti che oggi si sono recati nel centro fieristico di Bastia Umbra per il concorso Rai. Alla fine delle prove, cento di loro formeranno un bacino al quale attingerà l’azienda per i suoi contratti.
L’età media dei partecipanti è stata di 40 anni, con la maggiore affluenza da Lombardia e Lazio. Tra loro, il giornalista cinquantenne a una delle ultime opportunità, il ventenne che ha provato per la prima volta, il freelance e chi lavora in un quotidiano. Insieme a tanti disoccupati e precari.
Diversi gli stati d’animo, come quelli di due fidanzati arrivati da Bologna. “Io ci provo anche se non serve a niente” ha detto lui, “sono qui con molte speranze”, le parole di lei. Per tutti il divieto di usare telefonini e tablet (una volta spenti sono stati messi in un sacchetto sopra il tavolo).
“Le file per l’ingresso si sono smaltite più rapidamente di quanto ci aspettavamo”, ha detto all’Ansa Paola, una delle partecipanti al concorso. “Una volta all’interno – ha aggiunto – ci sono state spiegate le procedure e ci è stato fornito il pennarello. Per garantire l’anonimato della prova un codice a barre è stato applicato sul foglio delle risposte e un altro su quello con i dati anagrafici poi inserito in una busta chiusa”.
Riguardo alle domande, Paola ha sostenuto che “non c’era tempo per riflettere se uno voleva farle tutte”.
“O le sapevi – ha proseguito – o non le sapevi. Al termine dei 75 minuti non sono state concesse deroghe, ma i pennarelli subito ritirati”.
Vari gli argomenti del questionario: cultura generale, contratto di lavoro, domande tecniche sulla professione, inglese, storia, economia, politica estera ed europea. Tra le domande quella su chi fossero i candidati premier alle elezioni indiane l’anno scorso o per chi avesse fatto la campagna elettorale negli Usa lo sceneggiatore di House of cards, ma anche Quintino Sella e il Nobel per la pace.
“Ho provato anche io – ha detto una partecipante umbra –, cosa costa? Sono precaria da 10 anni, anno in più anno in meno non cambia ormai”.
“Il bando non parla di obbligo di chiamata – ha sottolineato una giornalista di Milano – ma solo in caso di necessità e di bisogno, quindi questa lista potrebbe rimanere lì ferma dove è. Se mi chiami solo per fare sostituzioni sarà sempre difficile scegliere se lasciare altri lavori magari un pò più sicuri”.
Per il direttore risorse umane Rai, Valerio Fiorespino, i 100 giornalisti professionisti che riusciranno ad entrare nella lista finale “potranno essere intanto assunti in Rai con contratti a termine e poi con una prospettiva di rapporti più stabili”. Ha poi ricordato che la Rai ha selezionato nell’ultimo anno 160 giovani, tra tecnici e giornalisti.
“Ora siamo orgogliosi – ha detto Fiorespino – di come è stato organizzato questo concorso, dimostrando che anche noi siamo capaci di costruire una iniziativa di questo genere”.
“Organizzazione impeccabile”, hanno confermato alcuni partecipanti all’uscita.
Il presidente della commissione, Ferruccio De Bortoli, prima dell’inizio della prova e dopo aver espresso “grande solidarietà soprattutto per i colleghi più adulti”, ha parlato di “un concorso meritocratico, con la Rai che finalmente ha aperto le sue porte”. (Ansa)
Sui 4.982 iscritti, età media 40 anni. Codice a barre per garantire l’anonimato