TORINO – È polemica, a Torino, sul controllo dell’accesso dei giornalisti negli uffici comunali. Ad innescarla il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Lorusso, che nei giorni scorsi ha presentato un’interpellanza al sindaco “per conoscere se corrisponde al vero” un “gravissimo fatto”: “che siano state modificate le indicazioni fornite alla vigilanza di Palazzo Civico circa l’accesso dei giornalisti”. “Risulterebbe – scrive Lorusso – che il vertice dell’ufficio stampa della Giunta abbia chiesto di essere informato sulla presenza degli operatori dell’informazione all’interno di Palazzo Civico e dove intendano recarsi”. Interpellanza seguita da un twitter del presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino: “La #trasparenza non è uno slogan la Sindaca Appendino chiarisca, smentisca, rettifichi, intervenga”. E sulla vicenda è intervenuta anche la parlamentare Silvia Fregolent (Pd), secondo da quale “a Torino come a Roma le sindache del Movimento 5 Stelle sembrano avere problemi con i mass media”. “Capisco che le lotte di potere, all’interno del Movimento 5 Stelle, abbiano portato ad abbandonare le riunioni in streaming, ma – ha concluso – lasciateci almeno il diritto di cronaca”.
“Né controllo né restrizioni, ma normali protocolli di sicurezza stabiliti dai vigili, come negli altri enti pubblici”, replicato il sindaco di Torino, Chiara Appendino, mentre dal Palazzo Civico confermano all’Agi che “non c’è nessuna intenzione né c’è mai stata” di limitare la libertà di stampa, ricordando che le disposizioni dei vigili urbani prevedono il libero accesso ai giornalisti in occasione “pubbliche”, mentre nelle altre occasioni serve accreditarsi all’Ufficio Ricevimento, secondo una procedura analoga a quella “di tutti gli altri enti pubblici italiani”.
Il segretario dell’Associazione Stampa Subalpina, Stefano Tallia, e il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia, infine “pur comprendendo le esigenze di sicurezza”, tengono a sottolineare come “gli uffici comunali debbano essere aperti al lavoro dei giornalisti. Lei sa bene – scrivono alla Appendino – come l’informazione rappresenti l’occhio della cittadinanza sull’operato dell’amministrazione pubblica e non debba essere sottoposta a controlli che ne limitino la libertà”.
“Nella convinzione che possano essere trovate soluzioni idonee a garantire entrambe le esigenze, di sicurezza e di informazione”, Sindacato e Ordine dei giornalisti del Piemonte rinnovano, quindi, la proposta di un incontro, già avanzata all’inizio del suo mandato, al sindaco di Torino: “Sarà l’occasione per affrontare sia questi temi, sia il momento difficile che il mondo dell’informazione sta attraversando”. (giornalistitalia.it)