BOLOGNA – Il giudice del lavoro del Tribunale di Bologna, Maurizio Marchesini, ha condannato per condotta antisindacale Rete 7, di cui è amministratore delegato e direttore Simone Baronio, per avere unilateralmente disdettato il contratto integrativo aziendale.
«Non vi è alcuna norma – si legge nel decreto – pattizia o condotta dei lavoratori, che possa legittimare o giustificare in qualche modo, il recesso unilaterale ante tempus da parte di Rete 7 srl, recesso unilaterale ed illegittimo, che integra pienamente gli estremi della condotta antisindacale, prevista e sanzionata dall’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, poiché vulnera gravemente l’immagine, e la credibilità del sindacato negoziatore degli accordi, poi disattesi unilateralmente ed illegittimamente».
L’editore di Rete 7 dovrà, quindi, corrispondere ai dipendenti tutto quanto previsto nell’accordo. Le cause erano state promosse dall’Associazione della stampa dell’Emilia Romagna (Aser) e da Slc Cgil di Bologna e Fistel Cisl Emilia Romagna, assistiti dagli avvocati dello Studio Piccinini di Legalilavoro di Bologna e dall’avvocato Enzo Cristiani.
Esprimendo «soddisfazione per questa sentenza perché è inaccettabile che un editore decida unilateralmente e in maniera pretestuosa di disdire un accordo aziendale da lui stesso firmato», i sindacati ricordano che «le relazioni sindacali vanno improntate sul reciproco rispetto e quindi ogni tentativo di cancellare senza motivo delle intese prese ai tavoli sindacali va combattuto». (giornalistitalia.it)
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