ROMA – È necssaria una Commissione d’indagine interna sul caso Inpgi-Sopaf al fine di accertare la veridicità della ricostruzione dei fatti emersa nella Relazione dell’avv. Andrea Marani, legale esterno dell’istituto di previdenza dei giornalisti, depositata il 5 marzo 2015 e resa nota solo oggi dal presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino.
La vicenda è relativa all’acquisto, nel 2009, da parte dell’Inpgi 2 di 225 quote del Fondo Fip per 30 milioni di euro dalla Sopaf spa di Milano del Gruppo Magnoni. Si chiede al vice presidente vicario dell’istituto, Paolo Serventi Longhi, di nominare una Commissione d’indagine interna affidata al presidente del Collegio Sindacale Stefania Cresti (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) e agli altri due sindaci ministeriali, Virgilio Povia (Presidenza del Consiglio) e Vincenzo Limone (Ministero dell’Economia e delle Finanze) che, unitamente al direttore generale Inpgi, Mimma Iorio, riesamini a fondo tutta la documentazione in possesso dell’Inpgi e/o acquisita dall’Inpgi tra gli atti del procedimento penale in corso al Tribunale di Milano nei confronti dei signori Giorgio e Luca Magnoni (ex amministratori della Sopaf) e rinviato al 14 aprile prossimo, procedimento penale in cui é indagato per truffa anche il presidente Andrea Camporese, proclamatosi sempre innocente e il cui sacrosanto diritto costituzionale di difesa va comunque salvaguardato.
La lettera è stata inviata per conoscenza al Consiglio di Amministrazione, al Consiglio Generale ed al Collegio Sindacale dell’Inpgi, al presidente Andrea Camporese, al presidente del Collegio Sindacale, Stefania Cresti, ed al direttore generale Mimma Iorio. Le risultanze dell’indagine dovrebbero essere discusse dal Consiglio Generale dell’Istituto, di cui é stata chiesta la convocazione in via straordinaria e trasmesse poi alla Procura della Repubblica di Milano (dove é in corso il procedimento penale nei confronti degli ex amministratori della Sopaf, Giorgio e Luca Magnoni, rinviato al 14 aprile prossimo, alla Procura della Repubblica di Roma (per competenza territoriale sull’Inpgi), alla Procura Regionale della Corte dei Conti del Lazio, alla Corte dei Conti – Sezione Controllo Enti, alla Commissione Parlamentare di Controllo sull’attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e al direttore generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Concetta Ferrari.
Due sono sostanzialmente i punti chiave della clamorosa ricostruzione dell’avv. Marani, di cui da ben due settimane siamo stati, guarda caso, tenuti all’oscuro io e altri 5 sindaci su 7, che smentisce la versione ufficiale dei fatti sinora resa nota dall’Inpgi: 1) non é vero che l’Inpgi 2 abbia versato i 30 milioni di euro pattuiti per l’acquisto delle 225 quote del Fondo Fip presso la Banca depositaria Intesa San Paolo spa con istruzioni irrevocabili all’istituto di credito di mantenere l’intera somma in deposito presso di sé e di liquidarla al venditore Sopaf Spa solo all’atto dell’effettivo trasferimento delle quote. Infatti l’Inpgi 2 ha, invece, versato “per errore” i 30 milioni di euro il 3 marzo 2009 direttamente sul conto corrente bancario della società Sopaf n. 614722 aperto presso Banca Intesa San Paolo in Milano prima ancora che questa acquistasse 9 giorni dopo le 224 quote del Fondo Fip (poi diventate 225 perché 1 fu regalata all’Inpgi 2) dalla società austriaca Immowest, previa cancellazione del pegno esistente su di esse in favore di Lehman Brothers Bank di Londra; 2) l’Inpgi 2 era perfettamente a conoscenza che la Sopaf, sin da quando il 14 gennaio 2009 aveva offerto in vendita direttamente al presidente Inpgi, Andrea Camporese, le quote del Fondo Fip, non ne possedeva in realtà neppure una.
In sostanza la Sopaf con i soldi dell’Inpgi 2, e quindi senza rischiare praticamente nulla, ha guadagnato in un solo colpo ben 6 milioni 590 mila euro corrispondenti alla differenza tra i 30 milioni di euro pagati dall’Inpgi 2 per le 224 quote del Fondo Fip (ottenendo poi gratis un’altra quota del valore di circa 130.000 euro e circa 780.000 euro per i dividendi del 2° semestre 2008 e del 1° bimestre 2009 per complessivi circa 910.000 euro netti) e i 22 milioni 500 mila euro pagati a sua volta e addirittura in epoca successiva dalla Sopaf stessa per acquistare le 225 quote del Fondo Fip a 100 mila euro l’una dalla società austriaca Immowest, cioé a circa il 30% in meno. Ci si chiede: é stata un’operazione finanziaria davvero regolare?
Caro vice presidente dell’Inpgi, la versione dei fatti da parte del legale esterno di fiducia dell’Inpgi, da te nominato, totalmente diversa da quella che mi era stata fornita da 6 anni a questa parte, come sindaco dell’Istituto, in base alle ricostruzioni del presidente Andrea Camporese e degli Uffici su cui avevo sempre riposto la mia totale e incondizionata fiducia.
È una versione dei fatti per di più conosciuta dall’Inpgi a mia insaputa da ben 15 giorni, essendo stata protocollata il 5 marzo scorso, che intacca gravemente la mia dignità, integrità morale, onestà e buona fede con gravissimo danno alla mia immagine e alla mia parola d’onore.
La Commissione dovrà accertare la veridicità – o meno – di quanto ora scritto dall’avv. Andrea Marani dello Studio Legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners (con uffici a Roma, Milano, Bologna, Padova, Torino, Abu Dhabi, Bruxelles, Hong Kong, London e New York), che se fosse confermata, capovolgerebbe l’intera ricostruzione dei fatti finora esposta dal presidente Andrea Camporese al Consiglio di Amministrazione e al Consiglio Generale, nonché dagli Uffici dell’Istituto al Collegio Sindacale.
Chiedo, inoltre, di convocare al più presto in via straordinaria il Consiglio Generale dell’Inpgi per discutere di questo argomento e di rendere poi pubblici i risultati della Commissione, trasmettendoli con urgenza, per quanto di loro rispettiva competenza, anche alla Procura della Repubblica di Milano, alla Procura della Repubblica di Roma (per competenza territoriale sull’Inpgi), alla Procura Regionale della Corte dei Conti del Lazio, alla Corte dei Conti – Sezione Controllo Enti, alla Commissione Parlamentare di Controllo sull’attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e alla dottoressa Concetta Ferrari, direttore generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Pierluigi Roesler Franz
Sindaco Revisore dei Conti Inpgi
La Relazione dell’avv. Andrea Marani
https://drive.google.com/file/d/0B_ByJPmom4tyYUdxZXZfRXNlUFk/view?pli=1
La cronistoria di Franco Abruzzo
http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17216