Archiviata la querela del parroco Nuccio Cannizzaro per il libro su Tiberio Bentivoglio

“Colpito”, Daniela Pellicanò ha fatto la giornalista

Da sinistra: Tiberio Bentivoglio, la copertina del libro “Colpito”, la giornalista Daniela Pellicanò e l’avv. Rosario Errante dell’Ufficio Legale del Sindacato Giornalisti della Calabria

Da sinistra: Tiberio Bentivoglio, la copertina del libro “Colpito”, scritto dalla giornalista Daniela Pellicanò (al centro) e l’avv. Rosario Errante dell’Ufficio Legale del Sindacato Giornalisti della Calabria (Foto Giornalisti Italia)

REGGIO CALABRIA – “Il diritto di cronaca priva di antigiuridicità il fatto diffamatorio se la notizia offensiva dell’altrui reputazione è vera, descritta con continenza espressiva e di rilievo sociale”. E ancora: “la libertà di manifestare il proprio pensiero consente di divulgare, con continenza espressiva, fatti veri e di rilievo sociale, accompagnandoli con proprie personali valutazioni, nel legittimo esercizio del diritto di critica”.
Il Gip del Tribunale di Reggio Calabria, Antonio Scortecci, ha così disposto l’archiviazione della querela per diffamazione sporta da don Nuccio Cannizzaro, parroco di Reggio Calabria, nei confronti della giornalista Daniela Pellicanò difesa dall’avv. Rosario Errante dell’Ufficio Legale del Sindacato Giornalisti della Calabria.
Alla giornalista reggina, infatti, il Gip non solo ha riconosciuto il “diritto di cronaca”, ma ha anche osservato che  i fatti raccontati nel libro di Daniela Pellicanò “Colpito. La vera storia di Tiberio Bentivoglio” sono “di sicuro interesse sociale in quanto offrono, ad una terra sopraffatta e resa omertosa dalla ’ndrangheta, la storia personale, imprenditoriale e giudiziale, di un imprenditore vittima di una serie di atti intimidatori che sceglie di riferire dettagliatamente, con puntualità e rigore, tutto ciò di cui è a conoscenza, denunciando gli episodi subiti e, comunque, prestando incondizionata collaborazione alle forze dell’ordine ed all’autorità giudiziaria”.
Il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Reggio Calabria aveva chiesto al Gip l’archiviazione del procedimento penale a carico della Pellicanò ritenendo insussistente ogni condotta a suo carico integrante il reato di diffamazione, ma avverso la richiesta il sacerdote della Parrocchia di Condera aveva proposto atto di opposizione. Ne è scaturita l’udienza tenuta in camera di consiglio innanzi al Gip Scortecci, ove il legale di don Nuccio Cannizzaro, avv. Giacomo Iaria si è opposto all’archiviazione sostenendo ancora la sussistenza del reato di diffamazione a mezzo stampa.
In difesa della giornalista Pellicanò è intervenuto l’avv. Rosario Errante, il quale ha sostenuto la sacralità del diritto di cronaca in capo alla funzione della giornalista e comunque l’inammissibilità dell’opposizione proposta. In tal senso si è pronunciato il Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, il quale nel suo provvedimento rileva che diritto di critica e diritto di cronaca sono stati esercitati legittimamente per raccontare la storia di Tiberio Bentivoglio e della sua famiglia “oggettivamente caratterizzata da gravissimi atti intimidatori subiti (consistiti in plurimi danneggiamenti del suo esercizio commerciale fino al tentativo di omicidio del 9 febbraio 2011), sulla base delle numerose denunce e dichiarazioni del medesimo rese alle forze di polizia ed all’autorità giudiziaria, oltre che degli atti e degli esiti dei procedimenti penali scaturiti”.
Si legge ancora nel decreto, che “il tutto è espresso nel libro con ragionevole continenza, giacché le critiche aspre rivolte alle odierne persone offese appaiono saldamente ancorate ai fatti ed in linea con le citate valutazioni giudiziali (di clamorosa implausibilità, inattendibilità, ostinata reticenza, compiacenza, e quanto meno, non evidenza della insussistenza della falsità”; valutazioni queste riferite ai protagonisti della vicenda, non escluso il parroco che in altro procedimento penale non è stato assolto dal reato ascritto bensì “semplicemente” non si è potuto procedere per intervenuta prescrizione.
 Un pronunciamento importante, quello del Tribunale di Reggio Calabria che, accogliendo su tutta la linea la tesi dell’avv. Rosario Errante dell’Ufficio legale del Sindacato Giornalisti della Calabria, ha ribadito la sacralità dell’esercizio del diritto di cronaca, che rappreesenta il pane quotidiano del lavoro del cronista, soprattutto in una realtà difficile come quella di Reggio Calabria. (giornalistitalia.it)

IL LIBRO
“Come si distrugge una vita quando diventa un affare di ‘ndrangheta mentre lo Stato sonnecchia”

“Colpito. La vera storia di Tiberio Bentivoglio” è una sorta di diario che “racconta come si distrugge una vita quando diventa un affare di ‘ndrangheta mentre lo Stato, come un mammut gigantesco, sonnecchia in lontananza”. È una denuncia, forte, contro la violenza della ‘ndrangheta e la lentezza e le inefficienze delle istituzioni. Dal giorno del ferimento il libro ripercorre a ritroso il calvario che l’imprenditore ha dovuto subire (e che ancora continua). Questo libro, denunciando connivenze e silenzi (anche da parte della cosiddetta società civile), intende scuotere gli animi di chi, ancora oggi, si rifiuta di accettare che tutto rimanga com’è. (giornalistitalia.it)

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