BOGOTA’ (Colombia) – Reporter Senza Frontiere (Rsf) e Fondazione per la libertà di stampa (Flip) hanno denunciato attacchi a 76 giornalisti e fotoreporter durante le proteste in Colombia, per lo più da parte di membri della polizia.
Un rapporto riferisce di 32 attacchi, sette rapine ed eliminazione di materiale, nove azioni di ostacolo al lavoro, cinque detenzioni illegali, nonché danni alle strutture, negazione dell’accesso alle informazioni e minacce, tra gli altri.
«Gli attacchi si sono concentrati in misura maggiore ad Antioquia (10), Bogotá (19), Valle del Cauca (9), Risaralda (4) e Santander (4), dove ci sono state più espressioni cittadine, e il principale aggressore continua essere lo Stato: il 62% degli attacchi è attribuito alle forze pubbliche e alle autorità ufficiali», hanno denunciato le organizzazioni in un comunicato congiunto.
Entrambe le ong hanno affermato che c’è “sistematicità” negli attacchi alla stampa da parte delle forze pubbliche e hanno riferito, tra gli altri casi, di uno sparo al casco di un giornalista, di quattro giornalisti colpiti da “bombe stordite” e di membri delle squadre antisommossa che hanno puntato le armi contro i volti di quattro giornalisti.
Le organizzazioni hanno criticato la “incapacità” dello Stato colombiano di poter offrire ai lavoratori della stampa il “massimo grado di protezione” per realizzare le loro attività e informare la società, e hanno chiesto al presidente, Iván Duque, una condanna di questi violenti atti.
Infine, hanno chiesto al relatore speciale per la libertà di espressione della Corte interamericana dei diritti umani di invitare le autorità colombiane a rispettare il lavoro della stampa, e di realizzare una “missione di verifica” per osservare sul campo la violenza contro i giornalisti. (ansa)
Rsf e Flip denunciano la “sistematicità” negli attacchi alla stampa dalle forze pubbliche