ROMA – I procuratori federali brasiliani hanno incriminato Glenn Greenwald, il giornalista Usa diventato famoso in tutto il mondo per l’inchiesta sulle rivelazioni di Edward Snowden, per partecipazione ad una organizzazione criminale che ha hackerato i telefoni di pubblici ufficiali.
Le accuse sono relative all’inchiesta pubblicata nei mesi scorsi da The Intercept, la rivista fondata da Greenwald, riguardo ai messaggi che si sono scambiati l’allora giudice Sergio Moro – ora ministro della Giustizia del governo di Jair Bolsonaro – ed il procuratore Deltan Dallagnol.
Dai messaggi sembrava emergere una cooperazione per arrivare alla condanna e quindi alla carcerazione dell’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva in modo da impedirgli di partecipare alle elezioni, poi vinte dal candidato di estrema destra Bolsonaro.
Secondo i procuratori che hanno incriminato il giornalista, Greenwald non avrebbe semplicemente ricevuto i messaggi pubblicati, ma avrebbe incaricato gli hacker di trovarli e poi coprire le loro tracce.
«Non ci lasceremo intimidire dagli abusi dell’apparato dello stato o del governo di Bolsonaro», ha twittato il reporter, che è sposato con un cittadino brasiliano.
I suoi avvocati hanno definito le accuse un tentativo di «screditare il lavoro giornalistico» della testata brasiliana The Intercept. (adnkronos)
Glenn Greenwald rivelò l’inchiesta anti-Lula: il Brasile lo accusa di crimini informatici