ROMA – Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, riunito oggi e domani a Roma, nell’esprimere all’unanimità la «piena solidarietà e vicinanza ai colleghi della Gazzetta del Mezzogiorno impegnati in una difficile vertenza per la salvaguardia del posto di lavoro, fa presente che la decisione dall’editore Edime, di avviare la procedura ex 223 del 1991 con la dichiarazione di esuberi e il conseguente licenziamento collettivo di 47 giornalisti e dei poligrafici, è in netta controtendenza con quanto assunto dallo stesso editore al momento della presa in carico del giornale con il piano di ristrutturazione».
«La conseguenza di tale atto – evidenzia il Cnog nell’ordine del giorno illustrato da Oreste Lo Pomo – comporta la chiusura delle redazioni decentrate in Puglia e Basilicata e, di fatto, si configura come un pericoloso dietrofront rispetto all’iniziale coraggioso e provvidenziale salvataggio della testata operato dagli stessi editori intervenuti dopo il fallimento della Edisud».
Inoltre, il Consiglio nazionale dell’Ordine, «auspicando un intervento immediato di soggetti istituzionali a cominciare dal sottosegretario all’informazione e all’editoria, finalizzati innanzitutto a scongiurare i licenziamenti, non può non sottolineare come il drastico indirizzo aziendale stia mettendo seriamente a rischio il tradizionale radicamento della Gazzetta, consolidato in oltre 136 anni in due regioni e otto province, e con l’aggravante di pregiudicare del tutto il precedente percorso intenso e pieno di sacrifici (condiviso a suo tempo con la proprietà) che ha fatto sì che la Gazzetta ritornasse in edicola dopo otto mesi di interruzione delle pubblicazioni dovute alle procedure fallimentari, ricostruendo e rinsaldando la connessione sentimentale con città, comunità, territori, mondo culturale, economico e sportivo». (giornalistitalia.it)