UDINE – «Chiederemo un incontro al ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), Adolfo Urso, per sbloccare le graduatorie relative ai contributi per l’emittenza privata e sostenere soprattutto le piccole emittenti, perché se manca la continuità, queste realtà possono incontrare serie difficoltà di sopravvivenza». Lo ha dichiarato il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, in occasione del Congresso della Cisal Friuli Venezia Giulia che ha eletto Claudio Palmisciano segretario regionale.
Presente al congresso anche il segretario della Figec Cisal, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, Andrea Bulgarelli, che ha appunto chiesto al segretario generale della Cisal di sollecitare il governo a intervenire per sbloccare le graduatorie dei contributi all’emittenza locale. «In un momento in cui si parla di intelligenza artificiale – ha detto Bulgarelli – manca una normativa attuale per il settore dell’informazione. L’emittenza locale, insieme alle testate locali e alle agenzie di stampa, è fondamentale per la democrazia del nostro Paese. In questo momento le emittenti locali hanno preso appena il 40% del contributo del 2023, dato che il 60% ancora è fermo, ma soprattutto non è stato ancora emanato un bando per il 2024».
Nel corso del suo intervento alla Camera di commercio Pordenone-Udine, Cavallaro ha inoltre ricordato che la Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, in varie riunioni, ha rappresentato al governo la prioritaria emergenza della sanità: «Bisogna cercare di diminuire le liste d’attesa, perché la situazione attuale è impensabile, e poi bisogna fare una politica nuova per i pronto soccorso perché la gente che va non può aspettare 24 ore per essere vista e trattata».
L’appuntamento è stato aperto dai saluti del vicesindaco del Comune di Udine, Alessandro Venanzi, che nel dare il benvenuto della città ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dalle organizzazioni sindacali. Soddisfatto Claudio Palmisciano, neo eletto nell’incarico di segretario generale della Cisal del Friuli Venezia Giulia, perché la celebrazione del Congresso e, soprattutto, il dibattito che si è svolto al suo interno hanno messo in evidenza una organizzazione particolarmente tesa a rafforzare il ruolo della confederazione in diversi ambiti della vita sociale ed economica della Regione.
«In particolare, l’attenzione – ha detto Palmisciano – prestata sul tema del mercato del lavoro necessita di approfondimenti e aggiornamenti costanti ma l’interlocuzione con gli atto istituzionali è senz’altro di buon livello. Viceversa, il tema della sanità sconta uno scarso dialogo fra le parti e desta preoccupazione perché i problemi denunciati ogni giorno dalle famiglie non riescono ad essere affrontati nei tavoli istituzionali competenti.
In ogni caso, la nuova segreteria regionale (sono stati eletti Arianna Tofani, Paola Alzetta, Gaetano Vitale ed Ettore Michelazzi) sarà fin da subito impegnata ad affrontare tutte le questioni che maggiormente stanno a cuore ai lavoratori, ai pensionati ed alla cittadinanza in genere».
Da parte sua l’assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione e ricerca, Alessia Rosolen, ha rilevato come «stiamo assistendo a una diminuzione della produzione e dell’export sull’industria, legati a fattori internazionali ma anche a una competitività per la quale il lavoratore è centrale. Se crediamo di dover vincere una sfida è sul mondo del lavoro ed è sui lavoratori che vanno investite risorse e immaginate nuove politiche, ovvero quello che l’amministrazione regionale ha fatto in questi anni garantendo che il diminuito potere d’acquisto venisse utilizzato a supporto delle lavoratrici e dei lavoratori di questo territorio e che in questa regione hanno scelto di vivere e mettere al mondo i loro figli».
Il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, dal canto suo, ha augurato «buon lavoro a Claudio Palmisciano e alla nuova segreteria regionale, che con rinnovata fiducia e rinnovato entusiasmo proseguirà, rafforzandone l’azione, l’impegno quotidiano a tutela di lavoratori e pensionati in questa terra caratterizzata sì, da un tasso di occupazione tra i più alti in Italia, ma in cui insistono comunque profonde differenze legate a contratti di lavoro, salari, qualità del lavoro e parità di genere. E poi la sanità dove permangono emergenze generalizzate sia per i cittadini che per i lavoratori di quel settore specifico a causa della carenza di personale. C’è, quindi, ancora tanto lavoro da fare con l’impegno di tutti anche in termini di interlocuzione con gli Enti preposti e di servizi offerti alla popolazione».
Etica e ruolo umano in un’epoca di profondi cambiamenti rapidamente influenzati dall’evoluzione tecnologica e dall’Intelligenza artificiale sono stati i temi toccati da mons. Ettore Malnati. «Di fronte ad uno sviluppo tecnologico di supporto all’agire umano con gli algoritmi – ha detto – è più che doveroso chiedersi: e l’umano che influenza etica e sensibilità può dare a questo importante supporto che è l’Intelligenza artificiale? Proprio per offrire un modesto mezzo di riflessione in tal senso con un gruppo di ricercatori ed esperti delle varie aree, abbiamo voluto “coniare” la Carta di Trieste sull’Intelligenza artificiale – che stiamo estendendo a tutto il Friuli Venezia Giulia – dove in 10 articoli abbiamo voluto offrire un sentiero per un discorso dove non può essere estranea l’umanizzazione e l’etica dall’agire personale collettivo. Auspico che questo contributo, comunque, aiuti a riflettere su questo importante risultato della ricerca affinché migliori e faciliti l’agire dell’umano».
«In un’epoca in cui si rincorre una regolamentazione dell’Intelligenza artificiale – ha rilevato Andrea Bulgarelli, coordinatore della Figec Cisal per il Friuli Venezia Giulia – è necessario procedere anche a una riforma del settore dell’informazione che sconta norme ormai “vecchie” di oltre sessant’anni. Se da un lato è necessario porre regole a tutela dei giornalisti affinché l’IA sia coadiuvante e non sostitutiva di una professione che è uno dei pilasti della democrazia di questo Paese, dall’altro vanno forniti agli operatori dell’informazione gli strumenti per essere competitivi. In tal senso abbiamo chiesto al segretario generale Cavallaro un’azione di sensibilizzazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) affinché vengano sbloccate le graduatorie relative ai contributi per l’emittenza privata. Giornali tradizionali e digitali, agenzie di stampa, emittenza radiofonica e televisiva locale sono fondamentali per i territori e costituiscono un elemento imprescindibile per informare in maniera capillare i cittadini. L’editoria sconta anche la perdita di fette di fatturato collegate alla raccolta pubblicitaria e quindi l’erogazione dei contributi assegnati con bando risultano quantomai urgenti e fondamentali». (giornalistitalia.it)