PECHINO (Cina) – È, forse, uno dei peggiori frutti della crisi mondiale dell’editoria: un robot al posto di un giornalista. Non un’idea futuristica, ma una (triste) realtà. Almeno in Cina, dove l’agenzia di stampa di Stato, la Xinhua, conosciuta in Occidente come Nuova Cina, ha accolto alla sua scrivania un nuovo giornalista: il robot, appunto. Che ha anche un nome: Kuaibi Xiaoxi, ovvero Little Xinhua Who Writes Fast. Tradotto: “piccolo (o piccola, chissà…) Xinhua che scrive veloce”.
Il giornalista dal cuore di latta ha fatto il suo ingresso nell’agenzia venerdì scorso, 6 novembre: “Il robot, che fa parte di una ristrutturazione della redazione, – scrive l’agenzia – avrà due compiti: far risparmiare sulla manodopera e aumentare efficienza e precisione dei reportage”.
Scriverà di sport e di economia, dicono i responsabili di Nuova Cina, assicurando che l’automa è “capace di scrivere notizie di sport su competizioni e risultati, sia in cinese sia in inglese”, come ha dichiarato il caporedattore sportivo della Xinhua, Zhou Jie. Che, vista cotanta efficienza del “collega” dal cervello d’acciaio, prima o poi dovrà cedergli la scrivania. Bisognerebbe avvisarlo. (giornalistitalia.it)
Dal 6 novembre c’è un automa in redazione all’agenzia di stampa Xinhua