CATANIA – «Accolgo con gioia e soddisfazione il pronunciamento del Tribunale di Catania, giunto a esito di un lunghissimo e assai faticoso percorso nel corso del quale ho sempre serbato rispetto e fiducia nella giustizia. Desidero porgere un sentito ringraziamento ai miei avvocati, encomiabili per professionalità e dedizione, e a tutti coloro i quali, nel corso di questi anni, mai mi hanno fatto mancare stima, affetto e sostegno». Mario Ciancio Sanfilippo, 91 anni, editore del quotidiano La Sicilia, ha così salutato la sentenza del Tribunale di Catania che lo ha assolto dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa.
A darne notizia è lo stesso quotidiano di Catania ricordando che la Procura aveva chiesto per l’editore la condanna a 12 anni e la confisca dei beni che gli erano stati dissequestrati. Il processo, iniziato nel 2017, dopo anni di indagini e decisioni contrastanti di diversi gip, verteva su presunti rapporti con esponenti di spicco di Cosa nostra etnea legati alla famiglia Santapaola-Ercolano. Ipotesi sempre contestata dall’imprenditore e dai suoi legali, gli avvocati Carmelo Peluso, Giulia Buongiorno, e Francesco Colotti.
Per l’avvocato Peluso, «dopo tanti anni di processo, si può dire che la verità ha trionfato con il Tribunale che ha messo la parola fine a una brutta vicenda». «Il processo – aggiunge il penalista – è stato il frutto di un percorso particolare, attento, e di un contraddittorio sempre leale e corretto con la Procura».
Commosso alla lettura della sentenza l’avvocato Colotti: «È una delle sentenze più belle dal punto di vista professionale – dice il penalista – e mi sono commosso per il risultato, ma anche al pensiero che con questo dispositivo viene restituita la dignità a Mario Ciancio Sanfilippo».
Il Comitato di redazione de La Sicilia, dal canto suo, afferma che «la sentenza solleva anche il corpo redazionale da anni sottoposto ad accuse mediatiche su presunti favori alla mafia» e auspica che «in un momento di grave crisi dell’editoria, questa sentenza possa sgombrare il campo da nubi e contribuire a un rilancio del quotidiano».
Il 22 gennaio 2022 la Corte di Cassazione aveva ritenuto inammissibile il ricorso della Procura generale al dissequestro dei beni riconducibili all’imprenditore disposto dalla Corte d’appello di Catania, dopo essere stati sequestrati il 24 settembre del 2018.
Mario Ciancio Sanfilippo ha diretto il suo quotidiano per decenni rassegnando le dimissioni il giorno del sequestro dei beni. Per due mandati è stato anche presidente della Fieg e per anni nel consiglio di amministrazione dell’Ansa, ricoprendo anche l’incarico di vicepresidente.
Oggi il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, insieme ai vicepresidenti e agli associati tutti, nel salutare con soddisfazione la sentenza di piena assoluzione “perché il fatto non sussiste”, ha auspicato che Mario Ciancio Sanfilippo «riprenda a pieno titolo il suo ruolo attivo nella Federazione, che ha guidato per cinque anni con impegno, capacità e passione». (giornalistitalia.it)