Sonia denuncia uno sfregio alla targa del padre. La Figec Cisal: “Gesto vile e disgustoso”

Chi trema e offende la memoria di Beppe Alfano?

La targa con la scritta (già ripulita dal Comune) offensiva della memoria di Beppe Alfano nella piazza a lui dedicata a Barcellona Pozzo di Gotto

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (Messina) – «Nei giorni scorsi a Barcellona Pozzo di Gotto è apparsa questa scritta sulla targa nella piazza dedicata a mio padre, Beppe Alfano. Non è la prima volta e purtroppo non sarà nemmeno l’ultima, ma sono certa che alcuni infami ed avvoltoi siano stati infastiditi dalle ultime novità riguardanti il delitto di mio padre».

Sonia Alfano

La denuncia è di Sonia Alfano, primo presidente della Commissione Antimafia, Anticorruzione ed Antiriciclaggio del Parlamento Europeo del quale è stata deputato dal 2009 al 2014. Sonia è la figlia di Beppe Alfano, il giornalista assassinato dalla mafia, a soli 47 anni, l’8 gennaio 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina.
«So anche – aggiunge Sonia Alfano – che questi illustri vigliacchi non avranno il coraggio di dirmi in faccia ciò che pensano di mio padre, e abbandonano il loro elegante pensiero ad una targa. E che nessuno dica che è opera di ragazzini perché ahimè molti di loro nemmeno sanno chi era Beppe Alfano. Chiaramente ho immediatamente avvertito la Compagnia dei Carabinieri ed il Sindaco Calabrò, che ha provveduto a far cancellare l’opera d’arte.

Sonia e Beppe Alfano

Da decenni – ricorda la figlia del giornalista ucciso dalla mafia – sostengo che la copertura agli assassini di mio padre sia stata fornita da apparati deviati delle nostre istituzioni, ed ora che questo sta emergendo con nomi e cognomi di funzionari dello Stato, qualcuno evidentemente comincia a tremare e pensa bene di ricorrere al solito metodo: screditare, sminuire, insultare. Io lo dico per voi, cambiate modalità. E se proprio volete fare qualcosa di coraggioso, ditemelo in faccia, affrontatemi. Sapete dove trovarmi, il coraggio di mio padre da 32 anni è il mio, potete farcela».
Nell’esprimere solidarietà alla famiglia Alfano, auspicando che i responsabili del vile gesto siano identificati nel minor tempo possibile, la Figec Cisal di Messina, assieme al Coordinamento Sicilia e alla Segreteria e al Consiglio Nazionale del sindacato dei giornalisti, esprimono «ferma condanna per il gesto di sfregio alla targa in memoria di Beppe Alfano che è collocata nella piazza a lui dedicata a Barcellona Pozzo di Gotto per ricordare una figura esemplare nell’impegno contro la mafia».
«Alfano – sottolinea la Figec Cisal – ha pagato con la vita la capacità di fare bene il suo lavoro di giornalista. Quello che è accaduto a Barcellona è un gesto vile e disgustoso che offende non solo la memoria del giornalista e la sua famiglia ma anche la coscienza di tutti i giornalisti e i cittadini onesti». (giornalistitalia.it)

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