PARIGI (Francia) – “Era giunto il tempo che la storia di Charlie venisse disegnata”: il vignettista Luz, tra i superstiti della strage jihadista del 7 gennaio 2015 nella redazione di Charlie Hebdo, pubblica un libro di disegni tutto consacrato alla storia del giornale martire e ai 23 anni passati all’interno della redazione al fianco di grandi maestri come Char, Cabu, Wolinski, Ge’be’, Tignous. Ma anche alle difficolta’ di addossarsi, insieme a pochi altri, questa pesante eredità.
Tra omaggio e testimonianza, l’album di 320 pagine si intitola “Indélébiles”, “Indelebili”, un probabile riferimento ai pennarelli usati dai vignettisti uccisi, ma soprattutto al ricordo che non si cancella, disponibile da venerdì nelle librerie francesi.
Per l’occasione, Luz – che subito dopo l’attentato firmò la commovente copertina del cosiddetto numero dei sopravvissuti con Maometto che tiene il cartello con la scritta “Je suis Charlie” – ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Le Figaro.
Da tempo, Luz si era ritirato a vita privata insieme alla moglie, licenziandosi dal settimanale oggi diretto da Riss. E che all’uscita del libro di Luz dedica un numero speciale. (ansa)
VIA DALLA SCORTA DEL DIRETTORE RISS: L’AGENTE SI È RADICALIZZATO
Un poliziotto incaricato della protezione del direttore di Charlie Hebdo, la rivista satirica francese decimata nel 2015 da un attacco terroristico alla sua redazione, è stato sospeso dal servizio e privato dell’arma perché sospettato di radicalizzazione.
Fino al mese scorso, l’agente – di religione musulmana – era incaricato della protezione di Laurent “Riss” Sourisseau , il popolare direttore di Charlie Hebdo. Il sospetto nega ogni addebito e annuncia una procedura per contestare la sua sospensione.
Secondo la tv BFM, la decisione è stata presa in seguito alle indagini di routine avviate dai servizi di informazione fra gli uomini in divisa. Per la guardia di Riss, il parere è stato negativo e si è preferito non correre alcun rischio, sospendendolo dal servizio.
Fra gli elementi di cui i servizi hanno tenuto conto per arrivare alla sospensione del poliziotto, che in passato era incaricato della protezione dell’imam di Drancy, nella banlieue di Parigi, il fatto che lo stesso agente avesse consultato siti islamici sospetti su Internet. Alcuni dei colleghi, poi, avevano segnalato comportamenti e contatti «preoccupanti». (ats)