PARIGI (Francia) – Macabre lo sono senza dubbio, tanto da far indignare non solo il Cremlino, ma anche il popolo della rete.
Il settimanale satirico “Charlie Hebdo” è finito sotto accusa dopo aver ironizzato sul disastro dell’Airbus russo nel Sinai, che ha provocato la morte di 224 persone.
“I pericoli del low cost russo”, si legge in una vignetta che mostra un teschio con alle spalle i resti dell’aereo.
“Avrei dovuto prendere l’Air Cocaine” recita il morto, forse in riferimento allo scandalo ribattezzato dalla stampa francese “Air Cocaine”, che questa estate ha coinvolto quattro piloti transalpini, finiti in manette per traffico internazionale di cocaina.
Immediata la reazione della Russia, che accusa il settimanale francese di “blasfemia” per le due vignette: “Nel nostro paese si chiama blasfemia, nel senso più ampio del termine, non ha nulla a che vedere né con la democrazia, né con la libertà di espressione”, ha dichiarato alla stampa il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ha inoltre definito “inaccettabili” le caricature del settimanale satirico francese.
Peskov ha però chiarito che Mosca non intende chiedere spiegazioni a Parigi sui due disegni pubblicati mercoledì, in uno dei quali si vede un islamista che si protegge dalla caduta di rottami di aereo che precipitano attorno a lui e si legge la didascalia: “Stato Islamico: l’aviazione russa intensifica i propri bombardamenti”. (Adnkronos)
Il Cremlino: “Sono blasfeme, nulla a che vedere con la libertà di espressione”