Avviso dell’Ente Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Angri Lagonegrese

Cercasi addetto stampa al massimo ribasso

Ente Parco Appennino LucanoPOTENZA – L’Ente Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Angri Lagonegrese ha pubblicato un avviso pubblico, rivolto a giornalisti professionisti e pubblicisti, per l’affidamento dell’incarico esterno di addetto stampa per la durata di otto mesi. Il corrispettivo previsto “soggetto ad offerte al ribasso”, ammonta ad euro 16.625,18 “compresivi di cassa di previdenza e Iva” e “non verranno prese in considerazione offerte superiori”. Il termine per la presentazione delle offerte è fissato per le ore 13 dell’8 maggio prossimo.
L’avviso viene contestato dall’Associazione della Stampa di Basilicata, che invita l’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano a ritirare e annullare immediatamente il bando per l’affidamento dell’incarico di addetto stampa.
L’Assostampa denuncia, infatti, che “l’Ente Parco, tra le varie cose, ha confuso la professione giornalista con le forniture di approvvigionamenti soggetti a intermediazione, sui quali si possono calcolare percentuali di sconto. Inoltre l’attribuzione dei punti alle precedenti esperienze nei parchi nazionali fatta nell’articolo 5 è sproporzionata rispetto al complesso delle esperienze e degli skill professionali”.
L’Associazione della Stampa di Basilicata, contestando anche i tempi di pubblicazione e il timing del bando (pubblicato il 23 aprile scorso con scadenza l’8 maggio 2014, ovvero meno di due settimane utili con all’interno due lunghi ponti festivi!), fa appello al buon senso e alla correttezza del presidente del Parco per ritirare il bando e definirne uno rispettoso della della professione giornalistica e delle sue leggi ordinative.
Insomma, “non c’è limite alla fantasia nella compilazione di bandi e avvisi pubblici”, denuncia l’Assostampa, ricordando che “dopo aver contestato numerosi bandi di selezione che chiedevano requisiti di partecipazione quantomeno curiosi, molto restrittivi o incongruenti, e dopo aver chiesto – e spesso ottenuto, anche per vie legali – il loro ritiro e la loro rettifica, si pensava di averle viste tutte, o quasi”.
Rilevando con profondo disappunto l’ennesima novità, il sindacato denuncia che la “corsa al ribasso” contenuta nell’avviso mette gli uni contro gli altri colleghi spesso già costretti ad “accontentarsi” di stipendi miseri, fiaccati dalla crisi, e ora portati a concorrere per un lavoro, sia pur temporaneo, in un ente pubblico non sulla base delle loro esperienze, dei loro titoli e delle loro qualità, ma delle richieste economiche. Pretesa, questa, che può avere un senso nelle gare d’appalto per la fornitura di beni o per la realizzazione di un’opera, dove la richiesta si può basare sul costo di materiali, non certo quando si ricerca un profilo professionale la cui attività non richiede altro se non una prestazione intellettuale, come è appunto l’attività di giornalista.
L’Associazione della Stampa di Basilicata ritiene questo “metodo” di selezione lesivo della dignità dell’intera categoria, e chiede all’Ente Parco di ritirare immediatamente il bando così come formulato, ricordando oltretutto che esso è stato pubblicato a ridosso di un ponte festivo, con una pubblicità minima sul sito dell’Ente, con una validità di appena due settimane e con la presenza di altri elementi che danno priorità – oltre all’offerta economica – tali da rendere praticamente impossibile una selezione obiettiva di tutti i colleghi interessati.
Allo stesso tempo l’Assostampa comunica di aver informato della vicenda la Federazione Nazionale della Stampa, alla quale è stata chiesta una netta condanna del metodo e del merito di questa selezione, anche come monito per evitare il ripetersi di altri casi analoghi nel resto d’Italia.
La professione giornalistica, già ripetutamente sotto attacco, vessata e soggetta alle difficoltà di crisi aziendali e carenza di posti di lavoro non merita di essere oltremodo svilita con un metodo di valutazione che subordina la professionalità al risparmio, e questa scelta è tanto più inaccettabile perché proviene da un ente pubblico per accedere al quale, per definizione e per quanto richiamato nella nostra Costituzione, il merito dovrebbe essere requisito fondamentale.

L’avviso pubblico
Allegato A1
Allegato A2
Allegato B

 

2 commenti

  1. Alberto De Stefano

    Matteo questo è uno dei mille, diecimila, centomila enti inutili da abolire, tagliare, demolire. 
Ma il punto nodale resta quello delle regioni ordinarie, la vera riforma della Costituzione parte dalla loro soppressione, con il ritorno ad un decente stato unitario. Dovrebbero sopravvivere fortemente ridimesionate quelle a statuto speciale.

  2. Filippo Praticò

    In base alle nuove leggi sulla trasparenza – decreto legislativo 33/2013 e al CAD (codice dell’amministrazione digitale) – tutta questa procedura messa in atto dall’Ente Parco è illegale e illegittima. E’ categoricamente illegale ed il dirigente e l’amministratore pubblico che l’hanno sottoscritta sono da sanzionare. L’ente parco non è un cosa privata del supposto direttore dott. ecc., è semplicemente un ente pubblico e deve rispettare le leggi italiane.

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