ROMA – Il pluralismo delle idee è, e resta, un elemento qualificante della vita democratica e della stampa del nostro Paese. Il rischio che anche uno dei giornali più giovani di questo segmento, “Europa”, possa chiudere i battenti, come ha deciso il consiglio di amministrazione della società editrice, è estremamente preoccupante.
Mentre rimane assai incerto il futuro de “l’Unità”, dove da due mesi i giornalisti sono senza stipendio e incertissime appaiono le soluzioni per la prosecuzione della pubblicazione dopo il 31 luglio, le novità su “Europa” allargano l’area delle preoccupazioni per il pluralismo e per il destino del lavoro professionale assicurato da queste testate.
Il Consiglio Nazionale della Fnsi, nei giorni scorsi, ha lanciato un appello per “l’Unità” perché imprenditori onesti e coerenti con la storia del giornale, e i gruppi politici di riferimento interessati, si assumano responsabilità piene presentando un progetto editoriale serio e credibile.
Oggi il segretario della Fnsi, Franco Siddi, incontrando Cdr e direttore di “Europa” ha manifestato lo stesso livello di solidarietà e di iniziativa affinché, piuttosto che prospettare date di chiusura, come fatto dal Cda della società editrice del giornale (che ha fissato il termine del 30 settembre prossimo), tutti coloro che hanno responsabilità aziendali e politiche facciano prima conoscere come intendono riorganizzare le pubblicazioni di riferimento politico-culturale e garantire posti, diritti dei giornalisti e di tutti i lavoratori. “L’Unità” e “Europa” sono testate di indubbio riferimento del Partito democratico e il quotidiano diretto da Stefano Menichini lo riporta anche in sottotestata.
“L’Unità”, quotidiano fondato da Antonio Gramsci, porta una lunga e attuale esperienza storica, evoluzione di una rilevante presenza politico-culturale nel Pd. Nel tempo, i due giornali hanno avuto gestioni di carattere privatistico e sviluppato formule editoriali e organizzative articolate fra loro. I conti economici oggi pesano sul futuro ma le scelte politiche del Pd non sono indifferenti.
La Federazione della Stampa sarà, dunque, vicina, oggi come già fatto in passato, ai colleghi in ogni frangente nelle difficoltà che stanno attraversando. Servono, però, soluzioni editoriali serie, definizioni di missione e responsabilità imprenditoriali chiare e oneste, ben prima di fissare date di chiusura. Come chiarito oggi al cdr e al Direttore di ‘Europa’, il peso economico di un intervento per il rilancio dei quotidiani non appare davvero fuori portata.
Appello del segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, al Pd per salvare i due giornali