L’Odg Sicilia contro il decreto di Enzo Bianco: “Una beffa, offende un’intera categoria”

Catania, il sindaco incarica un portavoce gratis

Enzo Bianco

Enzo Bianco

PALERMO – «Neppure due mesi fa, parlando all’Assemblea provinciale dell’Assostampa di Catania, aveva detto, nella sua qualità di presidente del Consiglio nazionale dell’Associazione dei Comuni italiani (Anci), di volere rilanciare gli uffici stampa nelle pubbliche amministrazioni, dicendosi disponibile a stabilire forme di collaborazione che possano consentire, non soltanto in Sicilia, ma su tutto il territorio nazionale, di rendere più semplice l’applicazione della Legge 150, che nel 2018 compie diciotto anni. Ora il sindaco metropolitano di Catania Enzo Bianco festeggia quella legge diventata maggiorenne e di cui si invoca da troppo tempo la piena applicazione che consentirebbe importanti sbocchi occupazionali, affidando l’incarico di portavoce a un giornalista professionista, ma a titolo gratuito. Una decisione inaccettabile, che amareggia e che offende un’intera categoria».
È quanto afferma l’Ordine dei giornalisti di Sicilia che critica con forza il decreto del sindaco metropolitano di Catania, firmato da pochi giorni, invitandolo a revocare il provvedimento: «Sa di beffa, in quel documento, il richiamo all’articolo 7 della legge 150 che definendo i compiti del portavoce, in questo caso non retribuito, evidenzia anche come non può, per tutta la durata del relativo incarico, esercitare attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche. Un mistero, quindi, come riuscirà il collega  a sostenersi economicamente. Si omette però il punto 2 dello stesso articolo, dove si legge che al portavoce è attribuita una indennità determinata dall’organo di vertice nei limiti delle risorse disponibili appositamente iscritte in bilancio».

Giulio Francese, presidente Odg Sicilia

Giulio Francese, presidente Odg Sicilia

L’Odg Sicilia sottolinea che, nonostante i tanti impegni, la legge 150, spesso ignorata, continua a essere calpestata o piegata dalle pubbliche amministrazioni alle proprie esigenze.
«Non è previsto da nessuna parte l’impiego di giornalisti gratuitamente, – incalza l’Ordine siciliano – lo vietano espressamente anche le linee guida per i bandi degli uffici stampa dei comuni elaborato da Ordine e Anci, lo vieta l’articolo 36 della Costituzione. Ed è sorprendente questa forzatura ad opera del sindaco di una grande città metropolitana come Catania, che essendo anche presidente  del Consiglio nazionale dell’Associazione dei comuni italiani, dovrebbe dare il buon esempio, impegnarsi, come ha promesso di fare, a dare più spazio negli enti locali, nel nome della trasparenza, agli uffici stampa e quindi ai giornalisti. Ma farlo a titolo gratuito è inaccettabile. La decisione di Bianco è un precedente che può determinare effetti negativi a catena in altri Comuni che potrebbero sentirsi autorizzati a fare la stessa cosa, significa dare un ulteriore schiaffo a una categoria già messa a dura prova da sfruttamento, precarietà, lavoro sottopagato». (giornalistitalia.it)

IL DECRETO DEL SINDACO DI CATANIA

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