MILANO – L’Inpgi, l’Istituto di Previdenza dei Giornalisti, non si è costituito parte civile nel processo milanese a carico di Giorgio Magnoni e del figlio Luca nonostante una delle accuse per gli imputati, che erano a capo della finanziaria Sopaf, sia quella di avere truffato l’istituto per 7,6 milioni.
Tra gli indagati in un filone d’inchiesta parallelo, compare anche il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese. Si sono, invece, costituiti parti civili l’Enpam, ente di previdenza dei medici, la cassa previdenziale dei ragionieri, settantadue azionisti e l’Ordine provinciale milanese dei medici.
Giorgio Magnoni e il figlio Luca erano stati arrestati nel maggio 2014 assieme ad altre cinque persone con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, truffa ai danni dell’Inpgi, della Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei ragionieri e periti commerciali e dell’Empam, appropriazione indebita e frode fiscale.
In un filone ancora aperto del procedimento sulla Sopaf è indagato anche Camporese, che ha sempre respinto le accuse. Hanno, inoltre, chiesto di costituirsi parti civili anche i liquidatori e i commissari giudiziari della Sopaf.
I due imputati, dopo aver trovato l’accordo, attraverso i loro difensori, con il pm di Milano, Gaetano Ruta, hanno presentato ai giudici della prima sezione penale una proposta di patteggiamento rispettivamente a 4 anni e mezzo (per Giorgio Magnoni) e a 3 anni e mezzo (per Luca Magnoni).
Il collegio non ha deciso sull’istanza, ma ha chiesto chiarimenti al pm sulle “azioni risarcitorie, se ci sono state, da parte degli imputati”. Tutti gli enti che hanno chiesto di essere parte civile hanno spiegato di non aver ottenuto alcun risarcimento, mentre il pm ha insistito dicendo che la proposta di patteggiamento è, comunque, “meritevole di accoglimento” perché i Magnoni hanno messo a disposizione i loro beni nell’ambito della procedura concorsuale della società e “non mi risulta abbiano disponibilità finanziarie aggiuntive”. Il Tribunale ha rinviato il processo al 14 aprile. (Agi)
L’Inpgi non si è costituito parte civile nel processo milanese a carico dei Magnoni