PALERMO – “Oggi in Commissione regionale antimafia ho dimostrato, carte alla mano, la mia totale estraneità rispetto al sistema Montante e che non ho subito alcuna influenza, nello svolgimento del mio lavoro, né da Montante, né da persone a lui vicine”. Lo afferma il vice direttore del settimanale L’Espresso, Lirio Abbate, dopo la sua audizione oggi all’Ars in commissione antimafia, dove è stato ascoltato nell’ambito dell’inchiesta che l’organismo parlamentare regionale, presieduto da Claudio Fava, ha avviato per far luce sulla rete di rapporti attorno all’ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante, recluso in carcere con l’accusa di corruzione e di avere creato una rete per spiare le inchieste.
“Tra i documenti che ho depositato oggi in Antimafia – ha aggiunto Abbate – c’è anche l’esposto-denuncia seguito
alle dichiarazioni che l’ex governatore siciliano Rosario Crocetta ha reso durante il processo ai giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi”. Si tratta, ha spiegato in riferimento alle accuse di Crocetta su asseriti dossieraggi, “di una versione completamente diversa da quella fornita dal governatore, i documenti dimostrano la mia assoluta correttezza”. (agi)
Il vice direttore de L’Espresso ascoltato oggi dalla Commissione siciliana antimafia