ROMA – La Corte di Cassazione ha dichiarato “inammissibile” il ricorso presentato da Giorgio Magnoni contro la conferma degli arresti domiciliari da parte del tribunale del riesame di Milano dello scorso 9 gennaio, nell’ambito del procedimento che ha al centro la holding finanziaria Sopaf.
In questa vicenda Giorgio Magnoni e il figlio Luca sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, truffa ai danni dell’Inpgi, della Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei ragionieri e periti commerciali e dell’Enpam (la Cassa dei medici), di appropriazione indebita e frode fiscale.
In un’altra tranche del procedimento Sopaf è indagato anche il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese. Il tribunale di Milano, il 14 aprile, ha convocato la prossima udienza per valutare le richieste delle parti civili e ha tenuto ancora in sospeso le istanze di patteggiamento dei Magnoni, che hanno fatto una proposta di quattro anni e mezzo di reclusione per il padre Giorgio e di tre anni e mezzo per il figlio Luca.
Con la decisione della VI sezione penale della Suprema Corte è stata convalidata l’ordinanza del 9 gennaio che aveva confermato l’ordinanza del gip del 7 novembre 2014 di rigetto della richiesta di revoca degli arresti domiciliari. Giorgio Magnoni è stato difeso dall’avvocato Giulia Bongiorno. (Ansa).
La Cassazione respinge il ricorso. Il 14 aprile udienza per le richieste delle parti civili