MANTOVA – Nell’ambito della vicenda di Federico Aldrovandi, il diciottenne ucciso a Ferrara nel 2005 durante un controllo di polizia, riprende oggi a Mantova il processo che vede imputati i giornalisti Paolo Boldrini, direttore della Gazzetta di Mantova e al tempo della Nuova Ferrara, e Daniele Predieri, cronista del quotidiano ferrarese.
Sono stati querelati per diffamazione dall’ex pubblico ministero Mariaemanuela Guerra, in prima battuta titolare delle indagini e più volte criticata dalla famiglia Aldrovandi.
Nel marzo 2013, il giudice aveva assolto Patrizia Moretti, madre di Federico, e altri due giornalisti che si erano occupati a più riprese della vicenda, Alessandra Mura e Marco Zavagli, anche loro querelati per diffamazione.
Il processo è ancora aperto per due articoli riguardanti l’ex pm Guerra e il Csm: ai giornalisti vengono contestati termini impropri. La Nuova Ferrara è impegnata anche a difendersi in sede civile da una richiesta di danni per un milione e mezzo di euro.
“Nella tragedia che ha sconvolto la nostra famiglia – disse a suo tempo Patrizia Moretti – i giornalisti finiti sul banco degli imputati hanno avuto un ruolo fondamentale per far emergere la verità. La società dovrebbe ringraziare i cronisti”.
Dopo l’ennesimo rinvio, tutti chiesti dall’avvocato del magistrato che ora lavora al Ministero della Giustizia e non si è mai presentata in udienza, il processo di Mantova, sede della tipografia che stampa la Nuova Ferrara, riprende proprio nei giorni dopo il clima acceso seguito all’applauso del congresso nazionale del Sap tributato a tre dei quattro agenti condannati per la morte di Federico. (Ansa)
Boldrini e Predieri querelati per diffamazione, ma la mamma: “Grazie ai cronisti”