FERRARA – Il giudice Maria Teresa Danieli del Tribunale civile di Ancona ha rigettato «perchè infondata in fatto e in diritto» la richiesta di risarcimento danni, da non meno di un milione e mezzo di euro, che l’ex pm di Ferrara Mariaemanuela Guerra aveva promosso accusando la Nuova Ferrara di una campagna stampa diffamatoria e denigratoria, in merito ad articoli pubblicati tra gli anni 2007 e 2010, sugli strascichi del caso di Federico Aldrovandi, del quale la pm Guerra seguì le prime indagini per poi astenersi «per motivi personali».
Il giudice Danieli ha anche condannato il magistrato, oggi in servizio presso il ministero di giustizia, alle spese di lite per 2500 euro.
Una sentenza depositata ieri e resa nota oggi, 25 settembre, lo stesso giorno – di nove anni fa – della morte di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni ucciso durante una colluttazione coi 4 agenti di polizia poi condannati in via definitiva a 3 anni e 6 mesi per eccesso colposo.
L’ex pm di Ferrara aveva chiesto il risarcimento di non «meno di 1 milione mezzo di euro» come si legge negli atti della richiesta danni, al gruppo editoriale Finegil del Gruppo Espresso-Repubblica, chiamando in causa tre direttori della Nuova Ferrara che si sono succeduti negli anni 2007-2010 (Valentino Pesci, Alberto Faustini, Paolo Boldrini) e i giornalisti Daniele Predieri, Alessandra Mura, Carlo Chierici e Marco Zavagli.
Il processo civile durato oltre 3 anni si è concluso con la sentenza del giudice perchè, scrive nelle conclusioni, non vi può essere diffamazione ma «esercizio del diritto di cronaca e di critica (anche se a volte esercitato con toni accesi e polemici, ma sempre nei limiti)».
E soprattutto, evidenzia il giudice «gli articoli del giornale, per quanto numerosi, sono stati sempre pubblicati in concomitanza con avvenimenti specifici della vicenda, rimanendo ancorati ai fatti dei quali davano conto».
La contesa giudiziaria tra la Nuova Ferrara e la ex pm Guerra non finisce qui: è fissato infatti a Mantova per il prossimo 19 dicembre il processo per diffamazione – per due articoli, già citati dal giudice di Ancona nella sua sentenza, in modo assolutorio – contro l’ex direttore Paolo Boldrini e il giornalista Daniele Predieri: un procedimento che è la coda del processo che vedeva imputata per diffamazione la madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, già assolta per aver criticato le indagini dei primi 4 mesi, condotte dall’ex pm Guerra.
Proprio Boldrini, oggi direttore della Gazzetta di Mantova, commenta lapidario: «Federico Aldrovandi fu ucciso nove anni fa: oggi è un bel giorno per la libertà di stampa e la giustizia». (La Nuova Ferrara)
Non ci fu diffamazione. Condannata l’ex pm Mariaemanuela Guerra