ROMA – Perdite nella vendita degli immobili, ricavi per canoni di locazione in calo, costi per le imposte stazionari e costi per la gestione degli immobili in aumento. Questo l’andamento del Comparto Unico del Fondo Immobiliare Inpgi “Giovanni Amendola”, che al 31 dicembre 2018 registra anche un aumento dei propri costi di gestione. Lo si rileva dalla relazione semestrale depositata dal Fondo Immobiliare di proprietà per il 98% all’Inpgi 1 e per il 2% all’Inpgi 2, che presenta un valore nominale di 1 miliardo 153milioni 603mila 323 euro, un valore complessivo di 840milioni 954mila 729 euro e un valore di mercato di 813milioni 937mila 930 euro.
La Relazione di Gestione del Fondo al 31 dicembre 2018 chiude, infatti, con una perdita contabile pari ad euro 28.414.210 che include minusvalenze non realizzate sugli immobili per euro 6.509.025 e minusvalenze sulla partecipazione totalitaria nel Fondo Inpgi Hines per euro 3.843.124.
Il Fondo nell’anno ha effettuato vendite per un corrispettivo complessivo pari ad euro 144.853.525 a fronte di un valore di mercato di euro 147.874.916 ed un costo storico di euro 151.510.012; le vendite, quindi, hanno realizzato una perdita effettiva di euro 6.656.487 ed una perdita contabile di euro 3.021.391. In particolare, nel mese di dicembre 2018, sono stati venduti gli immobili di Roma via Quattro Fontane/Via del Quirinale per un prezzo complessivo di 60 milioni di euro, “un costo storico, tenuto conto anche degli oneri capitalizzati per le attività di valorizzazione effettuate, pari ad euro 57.586.166 ed un valore di mercato pari ad euro 57.160.450”.
Il risultato del semestre – è scritto nella relazione – è, infatti, stato influenzato, da ricavi per canoni di locazione ed altri proventi immobiliari per euro 23,4 milioni, in diminuzione rispetto al 2017 (euro 28,3 milioni) in seguito alle dismissioni immobiliari effettuate nel secondo semestre 2017 e nel 2018 parzialmente compensate dagli apporti effettuati nel corso del 2017 di immobili prevalentemente locati (fine giugno 2017 e fine dicembre 2017); costi per la gestione degli immobili per euro 26,8 milioni, in aumento rispetto al 2017 (euro 24,5 milioni), per effetto delle numerose attività manutentive in corso sugli immobili in vendita frazionata; costi per imposte attinenti agli immobili (Imu/Tasi ed altre), pari a euro 6,5 milioni, in linea rispetto al 31 dicembre 2017; oneri di gestione del Fondo al netto degli altri ricavi pari ad euro 5,2 milioni, in aumento rispetto al 31 dicembre 2017 (euro 4,5 milioni).
Da rilevare che il piano di dismissione predisposto dalla SGR, la società di gestione del Fondo Inpgi, coinvolge complessivamente circa 650 milioni di euro patrimonio per un totale di 69 indirizzi, 1.564 abitazioni, 57 negozi e 76 uffici. Inoltre, al 31 dicembre 2018, considerando solo il perimetro non in vendita composto da 498 appartamenti, erano presenti 122 appartamenti sfitti pari al 24,5%.
Da ricordare che «il Fondo Inpgi, istituito nel 2014 con una durata pari a 10 anni (scadenza 31 dicembre 2025), prorogabile per ulteriori due decenni, è un fondo immobiliare chiuso multicomparto riservato ad investitori qualificati e destinato ad essere strumento di razionalizzazione e valorizzazzione degli investimenti immobiliari del suo quotista unico, l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani». (giornalistitalia.it)
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