PALERMO – Sono 907 i giornalisti che a oggi risultano iscritti ai tre nuovi profili della Casagit, la cassa autonoma dei giornalisti italiani che ha chiuso i bilanci 2013 con un attivo di oltre due milioni di euro. Una tendenza che compensa in parte le difficoltà che attraversa oggi la categoria, stritolata da una crisi senza precedenti, sempre più precarizzata e soprattutto molto più povera.
Questo il quadro tracciato ieri a Palermo dal presidente della Casagit, Daniele Cerrato, intervenuto a un convegno nell’ambito degli eventi formativi curati dall’Ordine regionale dei giornalisti. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il fiduciario della Casagit per la Sicilia, Giulio Francese, e il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti Riccardo Arena.
È stata un’occasione per illustrare i servizi e, soprattutto, i nuovi profili offerti dalla Casagit ai propri soci e ai loro familiari, per rimanere al passo con i tempi che cambiano. “In questi anni – ha detto Cerrato – abbiamo cercato di cambiare la Casagit mettendola sullo stesso binario sul quale sta andando la professione.
Oggi i colleghi sono molto più precari rispetto al passato, guadagnano molto poco e anche i contrattualizzati risentono della crisi come testimoniano i contratti di solidarietà. Tutte queste cose fanno si che il nostro mondo si stia impoverendo”.
Difficoltà di cui la Casagit ha tenuto conto e nel 2012,accanto al tradizionale profilo contrattuale, ne ha previsti altri tre dedicati a giornalisti con contratti frelance o comunque precari. “Un modo – ha osservato Cerrato – per aprire una porta a tutti quei colleghi che non hanno mai potuto aderire perché un contratto non l’hanno mai avuto, ma hanno bisogno anche loro di una tutela della salute. Anche perché la nostra sanità pubblica é regionalmente sempre più in difficoltà e in affanno. Per questo motivo, l’aumento di nuove adesioni, 907 nuovi iscritti, é un segnale che conferma il nostro impegno. Siamo contenti – ha concluso – e lo consideriamo un grande successo”. (Agi)
Cerrato fa il punto sull’istituto che ha chiuso il bilancio in attivo di oltre 2 milioni