LA VALLETTA (Malta) – L’imprenditore maltese Yorgen Fenech sarà processato con l’accusa di concorso in omicidio e associazione a delinquere per l’uccisione della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia. Fenech, formalmente accusato mercoledì dal procuratore generale di Malta, è stato arrestato per la prima volta per l’omicidio nel novembre 2019.
Il magnate – considerato il mandante dell’assassinio – ha sempre respinto le accuse. L’International Press Institute, organizzazione non governativa che si batte per la difesa e la promozione della libertà di stampa nel mondo, ha comunicato che l’incriminazione di mercoledì è stata «un passo significativo nella lotta per prevenire l’impunità per l’omicidio di Caruana Galizia».
Un uomo è già stato condannato a 15 anni di carcere dopo essersi dichiarato colpevole dell’omicidio di Caruana Galizia, mentre altri due presunti sicari sono stati accusati di aver piazzato la bomba e sono in attesa di processo. Un altro sospettato, il presunto «intermediario», ha accettato di rivelare i dettagli del complotto per uccidere la giornalista investigativa e ha ottenuto la grazia.
Un’inchiesta indipendente il mese scorso ha rilevato che il governo di Malta deve «assumersi la responsabilità» della morte della giornalista, anche se non si può affermare che abbia avuto un ruolo diretto nell’omicidio.
L’inchiesta ha affermato che le autorità maltesi hanno creato una «cultura dell’impunità» che ha portato all’uccisione di Caruana Galizia e non sono riuscite a proteggerla. L’ex primo ministro di Malta, Joseph Muscat, si è dimesso nel gennaio del 2020 a seguito dell’arresto di Fenech e delle proteste antigovernative sorte in seguito alla morte della giornalista, ma non è mai stato accusato di alcun illecito.
Anche Fenech ha puntato il dito contro il governo maltese per l’omicidio e ha affermato che le autorità hanno violato i suoi diritti tenendolo in custodia cautelare in condizioni precarie. Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) le accuse di Fenech sono «manifestamente infondate» e, per questo motivo, sono state respinte. (agenzia nova)