Indicazioni deontologiche fondamentali più che mai per affrontare temi di scienza e salute

Carta deontologica del giornalismo scientifico

Giovanni Caprara, Carlo Verna e Giovanni Rossi

ROMA – Oggi più che mai, anche con la pandemia da Covid-19, è fondamentale la necessità di indicazioni deontologiche nell’informazione scientifica e sanitaria, per tutti i giornalisti non solo specializzati, quando si trovano ad affrontare temi di scienza e salute. Una vera missione intrapresa da Ugis – Unione Giornalisti Italiani Scientifici ormai da diversi anni con un lavoro di analisi, studio e corsi di formazione per i colleghi, sulla correttezza e veridicità delle notizie, che ha portato alla stesura e presentazione nel dicembre 2018 del documento “Manifesto di Piacenza – Carta deontologica del giornalismo scientifico”.
Questa Carta è un tassello basilare di un lungo percorso di sensibilizzazione della professione: è stato, infatti, di stimolo al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e al suo presidente Carlo Verna nell’aggiornamento di alcune nuove norme all’art. 6 del “Testo Unico dei Doveri del giornalista” (nella riunione del Cnog del 19 novembre 2020) che “sinteticamente ed idealmente si ricollegano alla Carta di Piacenza, voluta dall’Ugis” come ha confermato lo stesso Carlo Verna in una lettera al presidente Ugis Giovanni Caprara il 26 novembre scorso.
La genesi e applicazione del Manifesto di Piacenza ha visto la collaborazione di Giovanni Rossi, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna e della Fondazione Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, con cui si è creato insieme nel biennio 2019-2020 un laboratorio sperimentale attraverso i corsi di formazione ai colleghi, allo scopo di testarne le esigenze e fornire loro strumenti di analisi e metodologie per una professione responsabile, come indicato dal presidente dell’Odg nazionale, Carlo Verna, il 1 dicembre 2018 durante il corso di formazione piacentino “Informare responsabilmente con la scienza: la carta deontologica del giornalismo scientifico”, all’interno dei convegni realizzati per il congresso annuale Ugis.
È iniziato in quel momento un dialogo concreto sul documento con Verna e un percorso di stimolo da parte di Ugis per aggiornare con indicazioni deontologiche sul giornalismo scientifico il “Testo Unico dei doveri del Giornalista”. Gli incontri specifici di deontologia nelle conferenze Ugis a Piacenza e in altri corsi Ugis sull’informazione della scienza e della salute (in Emilia-Romagna, Lombardia e altri territori) hanno avuto l’obiettivo anche di sensibilizzare gli altri Ordini regionali.
In seguito si è attivata una sinergia con gli Ordini dei Giornalisti di Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Trentino Alto – Adige, coinvolti nel ciclo di tre incontri della giornata Ugis nella rassegna formativa “Cortina tra le righe” dove, il 10 settembre 2020, il Manifesto di Piacenza è stato presentato nuovamente alla luce dei suoi sviluppi nel contesto di una riflessione sulla corretta informazione durante la pandemia. È emerso, in questo primo coinvolgimento, l’apertura di un dialogo ulteriore di sviluppo per altri corsi ed iniziative deontologiche in nuove aree del Paese.
«Queste nuove norme all’articolo 6 del Testo Unico – afferma Giovanni Caprara, presidente dell’Unione Giornalisti Italiani Scientifici – sono un passo decisivo, storico per il giornalismo nazionale, in un cammino che non finisce qui, ma prosegue verso il futuro. Siamo onorati di aver potuto contribuire all’evoluzione del nostro settore».
Caprara ha ricordato che «l’iniziativa era stata subito condivisa dal presidente Carlo Verna, sensibile alle nuove necessità professionali legate all’informazione scientifica e sanitaria, ma decisiva è stata la collaborazione con Giovanni Rossi, presidente dell’Odg dell’Emilia-Romagna, che ha creduto insieme a noi ai valori di una nuova deontologia professionale adeguata alle necessità del vivere oggi in un mondo in continuo cambiamento. In passato la corretta informazione sulle materie scientifiche è stata spesso considerata un argomento giornalistico da specialisti, mentre ora questi temi sono entrati a far parte della nostra quotidianità influenzando anche la politica».
«La comunicazione corretta della scienza in Italia – ricorda Caprara – è una sfida che Ugis porta avanti fin dalle sue origini, dal 1966, con iniziative di divulgazione al pubblico e di aggiornamento professionale ai colleghi. Ora era indispensabile aggiornare anche i principi di riferimento del “Testo unico dei doveri del giornalista” a cui tutti dobbiamo guardare con rigore per rispettare coloro che leggono o ci ascoltano. Questo era il nostro obiettivo che ora abbiamo raggiunto grazie all’Ordine nazionale».

La presentazione del “Manifesto di Piacenza”

«Il mancato riferimento al giornalismo scientifico nei nostri testi deontologici – – aggiunge Giovanni Rossi, presidente del Consiglio regionale e della Fondazione dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna – era oggettivamente una lacuna che andava colmata. Il lungo percorso che assieme abbiamo fatto con l’Ugis ha portato ad una sensibilizzazione al tema che ora ha prodotto anche una modifica allo stesso Testo unico dei doveri del giornalista. Un risultato positivo di cui tutti possiamo dirci soddisfatti».
Infine, per il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, «felice fu l’incontro di Piacenza, perché accese una luce su un’esigenza di attenzione deontologica che l’Ugis aveva messo a fuoco in un tempo ordinario e che oggi ancor di più in epoca di pandemia ci è apparsa improcrastinabile».

Il Direttivo dell’Ugis: Alberto Pieri, Eugenio Sorrentino, Cinzia Boschiero, Giovanni Caprara, Nadia Grillo e Fabrizio Bovi

«Crediamo – afferma Verna – di aver reso, con l’introduzione delle nuove norme, un servizio alla comunità dei cittadini prima ancora che a quella scientifica. Abbiamo provato in sintesi a dare indicazioni che recepiscono lo spirito del manifesto piacentino dell’Ugis, che ritengo utile, attraverso il sito istituzionale, mettere nella sua interezza a disposizione dei colleghi che vogliano confrontarsi su un comune sentire relativamente a temi molto delicati».
Manifesto di Piacenza in sintesi: 1) Scienza e tecnologia nella loro divulgazione necessitano di un aggiornamento professionale dedicato nell’ambito della formazione permanente; 2) riferirsi a fonti scientifiche molteplici e qualificate, anche internazionali, per valutazioni precise in una visione critica; 3) i risultati della ricerca scientifica diventano talvolta materia economica da considerare; 4) dovere etico nella verifica della correttezza e veridicità delle notizie, nel rispetto delle normative sulla privacy vigenti e successive; 5) non creare aspettative infondate o ingiustificati allarmi (soprattutto trattando temi legati alla salute) e segnalare i necessari tempi di ricerche e sperimentazioni prima che una scoperta possa essere applicata; 6) dare conto di differenti posizioni; 7) cautela, prudenza ed equilibrio: parole chiave nella gestione di una notizia scientifica; 8) sostenere nei media il ruolo del giornalista scientifico come mediatore preparato nel garantire l’informazione. (giornalistitalia.it)

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