Piena solidarietà a Federica Corsini da Figec Cisal e Unirai: “Indecorosa caduta di stile”

Caro Report, il giornalismo è un’altra cosa

Federica Corsini e Gennaro Sangiuliano

ROMA – «Mandare in onda la telefonata privata di un marito che confessa alla moglie di averla tradita non è servizio pubblico ma un’indecorosa caduta di stile». Lo afferma il sindacato dei giornalisti Figec Cisal sottolineando che «la telefonata del giornalista Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, con la moglie Federica Corsini, giornalista del Tg2, mandata in onda su Rai 3 dal programma Report di Sigfrido Ranucci è tutt’altro che giornalismo».
Esprimendo piena solidarietà alla collega Federica Corsini, il nuovo sindacato dei giornalisti evidenzia che, «oltre che una grave violazione della privacy su fatti che non costituiscono reato, la messa in onda della telefonata – afferma la Figec Cisal – non è altro che una gratuita violenza nei confronti di una donna profondamente ferita. Un episodio che non può lasciare indifferente sia chi è preposto ad evitare che ciò accada, sia chi sbandiera quotidianamente il diritto di tutelare la dignità della persona».
Solidarietà e offerta di supporto legale a Federica Corsini anche da Unirai, il dipartimento del sindacato Figec Cisal dei liberi giornalisti Rai. «La legge sulla professione e il testo unico dei doveri del giornalista – ricorda Unirai – impongono una riflessione su quanto andato in onda ieri nella trasmissione Report. Una riflessione alla quale nessuno può sottrarsi, a partire dagli organismi di categoria perché non possono esistere zone franche dove tutto è lecito, come mettere alla gogna una donna che non ha la possibilità di replicare in un contesto dove il confine tra il gossip sfrenato e l’informazione è difficilmente percepibile». (giornalistitalia.it)

 

Un commento

  1. Silvio Bruno Geria

    È un episodio vergognoso, che va contro la deontologia professionale. Spero che gli organi preposti al controllo intervengano al più presto. Per la dignità della nostra professione.

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