REGGIO CALABRIA – “La Giornata odierna è dedicata ai giornalisti. A tutti i giornalisti italiani, che stanno vivendo una stagione devastante: non c’è azienda editoriale oggigiorno che non faccia ricorso agli ammortizzatori sociali o agli stati di crisi”.
Un’introduzione senza preamboli quella di Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della stampa e segretario dei Sindacato giornalisti della Calabria, alla Giornata mondiale della libertà di stampa organizzata proprio dal Sindacato calabrese a Reggio Calabria.
Una gremita Sala del Consiglio regionale della Calabria, a Palazzo Campanella, ha fatto da cornice oggi ad un’iniziativa che, nelle stesse ore, ha registrato tante “sorelle” in giro per il mondo. Lo ha ricordato lo stesso Parisi, aprendo i lavori alla presenza, tra gli altri, del Sottosegretario di Stato con delega alla sicurezza Marco Minniti, del prefetto e del questore di Reggio Calabria, Claudio Sammartino e Raffaele Grassi, del comandante provinciale della Guardia di finanza, colonnello Alessandro Barbera, del maggiore Giuseppe Morale del Comando provinciale dei Carabinieri, del comandante del Corpo forestale dello Stato Giampiero Costantini e di Claudia Ventura, in rappresentanza della Commissione nazionale Unesco Giovani. Istituzioni – presenti il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà – e forze dell’ordine che in questa occasione hanno voluto essere al fianco dei vertici degli istituti di categoria dei giornalisti italiani.
“Oggi tutto il mondo celebra la Giornata della libertà di stampa – ha rammentato ai colleghi Carlo Parisi – ed è per questo che il presidente della Ifj, la Federazione internazionale dei giornalisti, non potendo essere fisicamente con noi, perché impegnato a Casablanca, ha voluto sottolineare la sua partecipazione e quella della Ifj tutta all’iniziativa promossa a Reggio Calabria dalla Fnsi, un sindacato che il numero uno della Federazione internazionale ha definito ‘modello per il coraggio e la determinazione con cui ha portato avanti, in questi anni, tante battaglie a tutela del lavoro e della dignità dei giornalisti italiani”.
Già, le battaglie, per garantire ai colleghi quello che in realtà dovrebbe essere un loro diritto. Scontato, potremmo dire, visto che “non mi stancherò mai di dirlo – ha tuonato il segretario generale aggiunto della Fnsi – il giornalismo non è un hobby. È una professione e come tale va pagata. Ecco perché rivolgo un appello alle istituzioni, approfittando della loro presenza così numerosa: non premiate le aziende fuorilegge. Nessun contributo ai giornali, alle tv, alle radio che non pagano i giornalisti. Nessuna pubblicità istituzionale alle aziende pirata, che non sono in regola con i contributi da versare all’Inpgi”.
Da una parte il monito, dall’altra “il ringraziamento sincero – ha proseguito Parisi – al prefetto Sammartino e, insieme a lui, a tutti i prefetti della Calabria che ci hanno garantito una piena collaborazione nelle tante vertenze contro editori senza scrupoli che sfruttano i giornalisti, pagandoli per pochi euro o non pagandoli affatto. Nelle Prefetture abbiamo trovato la casa in cui risolvere le vertenze”.
“Sono io che devo ringraziare la Federazione della stampa italiana e, in particolare, Carlo Parisi – ha replicato il prefetto Claudio Sammartino – per aver scelto Reggio Calabria quale cornice di questa iniziativa. Perché Reggio Calabria rappresenta una sfida cruciale per la Calabria e per l’intero Paese. Grazie a voi giornalisti – ha rimarcato Sammartino – che siete i nostri compagni di strada. Ottimi compagni di strada per gli uomini delle istituzioni e per quanti si occupano della governance del territorio. Siete i nostri alleati, la stampa è la prima alleata dello Stato e di chi si impegna a garantire l’ordine e la sicurezza di una città, di una regione, del Paese. E non parlo solo delle prefetture, ma anche degli altri organi dello Stato. Perché lo Stato c’è ed è molto presente, anche in Calabria, soprattutto in Calabria”.
“Il ruolo del giornalista – ha esordito il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso – è decisivo. E lo è per la crescita della comunità civile e per quella della democrazia. Attenzione, però, perché parlare di libertà di stampa oggi significa parlare di un diritto che è sì fondamentale, ma non scontato”.
Nel sottolineare “l’importante iniziativa odierna a Reggio Calabria, vorrei ribadire – ha detto Lorusso – che siamo qui anche per lanciare un segnale forte a tutti i colleghi che subiscono minacce semplicemente perché fanno il proprio mestiere. E in questa regione ce ne sono tanti, purtroppo. Qui con noi c’è Michele Albanese, uno di quei colleghi che non hanno voluto piegare la schiena”.
“Sono i casi come il suo – ha proseguito il segretario generale della Fnsi – che hanno portato l’Italia a scendere di 4 posti, dal 73° al 77°, nella classifica sulla libertà di stampa stilata da Reporter Senza Frontiere per il 2016. Una classifica, a dire il vero, che suscita qualche perplessità: mi resta difficile pensare che l’Italia venga, ad esempio, dopo la Bosnia-Erzegovina. Nella recente esperienza con la Ifj a Sarajevo ho avuto modo di parlare con diversi colleghi bosniaci e ho potuto constatare che la realtà è ben diversa da quella fotografata da Rsf. Forse – ha tirato dritto Lorusso – la ragione va cercata nel fatto che in Italia si denuncia tutto. Anche l’episodio più banale diventa un’intimidazione, ma le vere e preoccupanti minacce sono quelle fatte ad Albanese”. (n.g.)